Ogni volta che vado a mangiare una buona pizza napoletana insieme alla mia famiglia, non riesco a non pensare ai ragazzi di Airola. Quello che stanno facendo è davvero incredibile. Se non conosci questa storia, tieniti forte: rimarrai senza parole.

Non sto parlando dei ragazzi che vedi nelle scuole, in palestra o a prendere il gelato in centro. Per me, i ragazzi di Airola sono quelli del carcere minorile. Sono loro che, con enorme coraggio, stanno cercando di ricostruire le loro vite spezzate.

Quando sono entrato per la prima volta nell’istituto penitenziario di Airola, quello che ho provato è stata angoscia. Vedere così tanti giovani – e giovanissimi – in cella, senza speranza, è stata davvero un’esperienza difficile da dimenticare.

Ci sono ragazzi che stanno scontando una pena per furto aggravato, per attività camorristica, per traffico di droga. Riesci a immaginarlo?

Giovani che hanno imparato ad usare la pistola ancora prima di avere la patente. Una realtà da incubo.

Ma anche quando non sembrano esserci vie d’uscita, qualcosa di buono succede. Qui ad Airola qualcosa di buono – di VERAMENTE BUONO – è successo. E ha il sapore della pizza!

Con il sostegno di imprenditori e liberi professionisti che hanno dato fiducia al progetto, la Fondazione Angelo Affinita ha finanziato un corso da pizzaiolo professionista rivolto ai giovani detenuti del carcere minorile di Airola.

I risultati sono stati incredibili! Quattordici ragazzi hanno potuto concludere il loro percorso di formazione presso la pizzeria “Al Buco” di Cervinara, svolgendo un vero e proprio stage a contatto con pizzaioli del calibro di Marco Amoriello, Giovanni Franco e Alessandro Vittorio.

Grazie al loro aiuto, questi giovani in difficoltà hanno potuto capire che attraverso la passione e il sacrificio si possono raggiungere vette altissime.

Come ben sai, gli amici della Fondazione Angelo Affinita amano le sfide. Sono persone che, come te, vogliono dare il massimo per cambiare le cose e donarsi agli altri. 

Il corso per pizzaiolo professionista è stata una sfida contro la criminalità. Contro la strada del guadagno facile e delle recidive. È stata un’esperienza unica per tutti. Per i ragazzi, certo, ma anche per i pizzaioli e per coloro che hanno sostenuto il progetto e lo hanno reso possibile.

La pizza è diventata uno strumento di DIALOGO con i giovani detenuti che, vittime del loro trascorso nel penale, spesso vengono marginalizzati una volta usciti dal carcere. 

Questo è un progetto veramente unico nel suo genere, e ti voglio dare cinque buoni motivi per iniziare a sostenerlo oggi:

  1. I giovani detenuti del corso hanno imparato le tecniche di base per diventare pizzaioli professionisti. Questo darà loro la possibilità di trovare un lavoro stabile una volta usciti dal carcere e limiterà i casi di recidive.
  2. Il lavoro del pizzaiolo è richiestissimo a livello mondiale. I ragazzi potranno avere opportunità professionali anche all’estero, iniziando carriere di successo nel campo della ristorazione.
  3. Grazie ai pizzaioli che hanno gestito il corso, i ragazzi hanno imparato i valori del sacrificio, dell’impegno, e hanno vissuto per la prima volta un’esperienza positiva sul luogo di lavoro.
  4. Più giovani professionisti sul mercato significa dare futuro alla tradizione della pizza napoletana, un’eccellenza italiana che deve essere salvaguardata.
  5. Attraverso l’esperienza del lavoro di squadra, i giovani detenuti imparano i valori della famiglia, dell’aiuto reciproco e della fiducia.

Non ti sembrano risultati incredibili? Grazie all’aiuto di persone che, come te, hanno messo in gioco professionalità e generosità, i giovani detenuti di Airola potranno uscire dal carcere con un’opportunità in più in tasca.

Come dice il pizzaiolo Marco Amoriello, la pizza è una ruota che gira e che può portare in tutto il mondo. I detenuti del carcere minorile sono ragazzi che, avendo conosciuto le amarezze della vita, ora più che mai hanno voglia di VINCERE, di fare bene. Di guardare avanti.

Se anche tu, come me, pensi che tutto questo sia eccezionale, se credi che questi ragazzi abbiano il diritto di avere una seconda possibilità, allora dai il tuo contributo adesso.  

Il progetto ha avuto risultati molto positivi, e tanti ragazzi del carcere minorile sperano che si possa organizzare una nuova edizione il prossimo anno. Per molti di loro, questo corso è davvero l’unica occasione di riscatto.

Ora hai cinque buone ragioni per aiutarli ad avere un futuro.

Angelo Affinita diceva sempre “È l’uomo che fa la differenza”.

Vogliamo provare – INSIEME – a fare la differenza? CLICCA QUI.

Si aprirà una pagina dove potrai dare il tuo contributo decisivo per i progetti della Fondazione, scegliere come aiutarci tramite una donazione libera o tramite l’acquisto del libro dedicato ad Angelo.

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