Oggi voglio parlarti di Angelo Ferro, imprenditore scomparso da poco che ci ha lasciato a 79 anni.

Ma non voglio parlarti di come è morto, VOGLIO PARLARTI DI COME HA VISSUTO.

L’uomo che se ne va è un italiano molto speciale. Un imprenditore di grande successo che è riuscito a imporsi nel campo delle tecnologie alimentari, a Padova, in Italia e nel mondo.

Angelo Ferro era un cattolico cresciuto nel solco del Concilio, che ha condiviso un cammino di fede comune con il Cardinale Carlo Maria Martini. La sua cristianità è sempre stata di primaria importanza nel suo lavoro per questo si è dedicato a rilanciare l’Unione cristiana imprenditori e dirigenti.

È stato lui a rinnovare la testimonianza laica della dottrina sociale della Chiesa come cultura della persona umana, che è la cosa più importante, SEMPRE.

Ti piace questa storia?

Perché ad Angelo Ferro non si deve solo questo.

Fu infatti lui a prendere il retaggio di Antonio Varotto e Nella Berto, che hanno avuto il merito di fondare, anni fa, una piccola casa d’accoglienza per domestiche chiamata Centro Nazareth di Padova.

Ferro, studente universitario, figlio dell’allora Rettore dell’ateneo padovano, assunse da subito la presidenza per trasformarla in un network di residenze per anziani che oggi ospita tremila anziani nel Veneto.

Al centro del progetto c’è la Civitas Vitae, un posto unico in Europa. Uno dei più riusciti centri di abilità sia per anziani sia per giovani affetti da disabilità.

Morendo, Angelo non ci lascia un vuoto, ma un’enorme eredità.

Partendo da questo spunto che spero coglierai, ti dico che non serve l’assistenzialismo statale per fare del bene, ma certe persone, certi imprenditori illuminati, che con la loro vita possono illuminarci la via.

È per questo che ti consiglio di dare un’occhiata al progetto di Padre Renato Chiera e alla sua Casa do Menor. Questo progetto, sostenuto dalla Fondazione Angelo Affinità ha portato fino ad ora alla realizzazione di case famiglia e centri ludici in Brasile, soprattutto nei pressi di Rio.

Casa do Menor è anche un ambulatorio e grazie a queste case d’accoglienza siamo riusciti a salvare più di 15.000 bambini che sarebbero stati altrimenti facili prede di narcos, delinquenza e prostituzione e droghe.

Mio padre diceva sempre “È l’uomo che fa la differenza”.

Vogliamo provare – INSIEME – a fare la differenza? CLICCA QUI. Si aprirà una pagina dove potrai dare il tuo contributo decisivo per i progetti della Fondazione, scegliere come aiutarci tramite una donazione libera o tramite l’acquisto del libro dedicato a mio padre.

Se sei un imprenditore, troverai anche l’opportunità di essere contattato direttamente dalla Fondazione e scoprire come fare crescere la tua azienda aiutando il prossimo.

Giovanni Affinita