Quando si parla di carcere le prime immagini che ci vengono in mente sono luoghi sovraffollati e pieni di disperazione. Il carcere è il posto dove scontare la pena, ma che rasenta l’inferno. Sembra che ai detenuti sia preclusa ogni possibilità: di redenzione, di espiazione della pena, di conversione.
Ancora di più: agli occhi di tutti sembra che la detenzione in carcere sia solo una spesa che grava sulle spalle dello Stato, senza alcuna utilità verso la società civile… è davvero così?
L’Expo 2015 a Milano è stata ed è una grandissima vetrina per l’Italia, ma non solo. È stato – ed è – anche il posto in cui 100 detenuti delle carceri lombarde hanno trovato una seconda possibilità. Una voglia di riscatto che si è concretizzata in un progetto di reinserimento al lavoro di questi detenuti, che da quattro mesi ormai lavorano dentro i padiglioni dell’Esposizione universale.
Sono tutti giovani carcerati (intorno ai 30 anni), sia uomini che donne, e si occupano dei servizi di mobilità, di sicurezza, mediazione linguistica e accesso ai tornelli. Un servizio svolto dopo un percorso di formazione ad hoc e che sta permettendo loro di ritrovare una dignità che sembrava negata.
Una storia significativa ed esemplare: è possibile dare alle persone una seconda opportunità e occorre farlo bene. Significa fare formazione, seguire il percorso umano e professionale di persone in cerca di riscatto. Ed è su questo principio che la Fondazione Angelo Affinita ha creato il progetto Creattiva: dare ai minori sottoposti a provvedimenti detentivi una seconda possibilità concreta, per formarsi al mondo del lavoro e uscire dalle difficoltà, davvero.
Il tuo sostegno è fondamentale! Formare carcerati utili alla società civile è possibile, sei pronto a farlo assieme a noi?
Giovanni Affinita