Questi giovani vogliono imparare un mestiere e camminare con le proprie gambe, hanno bisogno solo di una cosa che soltanto tu gli puoi dare…

Questi giovani vogliono imparare un mestiere e camminare con le proprie gambe, hanno bisogno solo di una cosa che soltanto tu gli puoi dare…

Bisogna trovare il tempo per la tenerezza.

Non credi? Il tempo per prendere qualcosa di vecchio e trasformarla in qualcosa di nuovo. Per questo io ti porto queste mie storie. Per prendere alcuni minuti del tuo lavoro, per farti prendere una pausa e per farti riflettere su alcuni aspetti della società che ci circonda.

Oggi una delle sfide è questa, trovare il tempo per la generosità. Cosa è l’uomo senza generosità?

Noi vogliamo risolvere un problema che non ha soluzione. SIAMO REALISTI, ESIGIAMO L’IMPOSSIBILE. Esigiamo un aiuto vero, reale, esigiamo e cerchiamo una soluzione possibile per un problema di sempre: VOGLIAMO DARE UN LAVORO AI RAGAZZI AFRICANI.

Come?

Ti sembrerà impossibile, ma possiamo farlo. Seguimi. Ma prima ti dico una cosa: NOI NON FACCIAMO BENEFICENZA. Se a te questo va bene, continua pure la lettura.

Quello che noi vogliamo fare è infatti ben lontano dalla beneficienza. Noi vogliamo guardare con intelligenza alle difficoltà africane e mettere i suoi abitanti nella condizione di lavorare, di guadagnarsi il pane con le loro mani, lavorando, producendo, creando ricchezza.

Tu mi dirai che fare una cosa del genere ti sembra impossibile, e io potrei risponderti molto semplicemente: LO FACCIAMO GIÀ.

Il progetto nasce da un’iniziativa del Centro Studi “Nolanga” di Yaoundé, capitale del Camerun ed è al centro di un più ampio programma di formazione dei giovani ragazzi di Yaoundé e di tutto il paese.

Grazie a questo i giovani camerunensi lavorano anche per i loro concittadini più poveri, che vivono in condizioni di miseria assoluta.

Il mezzo per realizzare tutto questo non è l’elemosina. L’unico mezzo è l’emancipazione. Trovare una via da indicare a questi ragazzi, un lavoro, un sogno grazie al quale riscattarsi e intraprendere il percorso che li attende.

Per questo la Fondazione Angelo Affinita supporta il progetto Ndogmbiang-Edéa, e per questo ha scelto di investire capitali in una zona rurale come questa.

Stiamo parlando di un tasso di analfabetismo che coinvolge quasi il 30 % degli abitanti e di cure mediche pressochè inesistenti.

Abbiamo sostenuto centinaia di studenti e incoraggiato i giovani dando loro una grande speranza. Quella che si pone davanti a noi è una grande possibilità, possiamo favorire una parte della popolazione mondiale in grande difficoltà. Possiamo e dobbiamo aiutare questi uomini.

E possiamo farlo soltanto col tuo aiuto. Con l’aiuto di chi vuole fare davvero la differenza nella vita di chi ha bisogno.

Angelo Affinita diceva sempre “È l’uomo che fa la differenza”.

Vogliamo provare – INSIEME – a fare la differenza? CLICCA QUI. Si aprirà una pagina dove potrai dare il tuo contributo decisivo per i progetti della Fondazione, scegliere come aiutarci tramite una donazione libera o tramite l’acquisto del libro dedicato ad Angelo Affinita.

Se sei un imprenditore, troverai anche l’opportunità di essere contattato direttamente dalla Fondazione e scoprire il segreto per fare crescere la tua azienda aiutando il prossimo.

Camerun: come uscire dalla povertà estrema grazie al lavoro e al camminare con le proprie gambe

Camerun: come uscire dalla povertà estrema grazie al lavoro e al camminare con le proprie gambe

Bisogna sempre trovare il tempo per la tenerezza. Il tempo per prendere qualcosa che è vecchio e trasformarla in qualcosa di nuovo.

E io oggi ti racconto questa storia per questo motivo: senza una missione, senza un dovere, l’uomo è ben poca cosa. Senza la tenerezza cosa è l’uomo?

Cosa è l’uomo senza generosità?

Quante volte in un giorno parli dell’Africa? Te ne ricordi ogni volta che i tuoi figli lasciano il cibo nel piatto. Te ne ricordi guardando la vetrina di un’agenzia di viaggi, guardando il telegiornale.

Noi vogliamo risolvere un problema che non ha soluzione. Un problema per il quale da sempre si cercano rimedi, per il quale non ne sono mai stati trovati. E VOGLIAMO FARLO CON IL TUO AIUTO.

Bene io ti dico cosa credo si possa fare: POSSIAMO AIUTARE. Possiamo contribuire allo sviluppo culturale e sociale di questo meraviglioso e torturato continente.

Quindi te lo dico subito: NOI NON FACCIAMO BENEFICENZA. Se a te questo va bene, continua pure la lettura.

Quello che noi vogliamo fare è infatti ben lontano dalla beneficienza.

Occorre guardare con intelligenza alle difficoltà africane e mettere i suoi abitanti nella condizione di lavorare, di guadagnarsi il pane con le loro mani, lavorando, producendo, creando ricchezza.

Tu mi dirai che fare una cosa del genere ti sembra impossibile, e io potrei risponderti molto semplicemente: LO FACCIAMO GIÀ.

Con questo progetto:

Il progetto nasce da un’iniziativa del Centro Studi “Nolanga” di Yaoundé, capitale del Camerun ed è al centro di un più ampio programma di formazione dei giovani ragazzi di Yaoundé e di tutto il paese.

Grazie a questa iniziativa si stimola il TESSUTO SOCIALE. Così i giovani camerunensi lavorano anche per i loro concittadini più poveri, che vivono in condizioni di miseria assoluta.

Il mezzo per realizzare tutto questo non è l’elemosina. L’unico mezzo è l’emancipazione. Camminare con le proprie gambe.

Trovare una via da indicare a questi ragazzi, un lavoro, un sogno grazie al quale riscattarsi e intraprendere il percorso che li attende.

Per questo la Fondazione Angelo Affinita supporta il progetto Ndogmbiang-Edéa, e per questo ha scelto di investire capitali in una zona rurale come questa.

Stiamo parlando di un tasso di analfabetismo che coinvolge quasi il 30 % degli abitanti e di cure mediche pressochè inesistenti.

Abbiamo sostenuto centinaia di studenti e incoraggiato i giovani dando loro una piccola grande speranza. Quella che si pone davanti a noi è una grande possibilità, possiamo favorire una parte della popolazione mondiale in grande difficoltà. Possiamo e dobbiamo aiutare questi uomini.

Angelo Affinita diceva sempre “È l’uomo che fa la differenza”.

Vogliamo provare – INSIEME – a fare la differenza? CLICCA QUI. Si aprirà una pagina dove potrai dare il tuo contributo decisivo per i progetti della Fondazione, scegliere come aiutarci tramite una donazione libera o tramite l’acquisto del libro dedicato a mio padre.

Se sei un imprenditore, troverai anche l’opportunità di essere contattato direttamente dalla Fondazione e scoprire come fare crescere la tua azienda aiutando il prossimo.

L’Africa ha DAVVERO bisogno di questo: leggi qui

L’Africa ha DAVVERO bisogno di questo: leggi qui

È proprio vero, bisogna sempre trovare il tempo per gentilezza, tempo e speranza.

Perché?

Ma perché senza queste qualità l’uomo, semplicemente, dimentica di essere un uomo.

È l’uomo che fa la differenza. Sei tu in primis a fare la differenza, con gesti di umanità e gesti lungimiranti. Gesti “visionari”.

Ad esempio: ci sono ragazzi in una zona rurale del Camerun che vogliono costruire una start-up. Sì, una start-up. Nel cuore dell’Africa priva di grandi infratrutture.

Quando pensi all’Africa, certo non pensi a evoluzione tecnologica, tantomeno a nuove piccole imprese che vogliono costruire qualcosa di grande. Eppure, è così. Ci sono giovani ragazzi camerunensi affamati di conoscenza e di crescita.

Che vogliono costruire qualcosa con le proprie mani, per aiutare i propri concittadini.

Ti potrai chiedere: “ok, ma cosa c’entro io?”

Un uomo, un imprenditore illuminato, è una persona che vede le cose prima degli altri. Vede le potenzialità in un’impresa, in una persona. E le aiuta concretamente. A crescere, a svilupparsi, a portare frutto.

I ragazzi del Camerun non meritano una seconda possibilità di questo tipo? Vivono in condizioni estremamente difficili, ma desiderano fare qualcosa di importante per il loro Paese.

Bene io ti dico cosa credo si possa fare: POSSIAMO AIUTARE. Possiamo contribuire allo sviluppo culturale e sociale di questo meraviglioso e torturato continente.

Però, te lo dico subito: NON FACCIAMO BENEFICENZA. Se a te questo va bene, continua pure la lettura.

Quello che si può fare guardare con intelligenza alle difficoltà africane e mettere i suoi abitanti nella condizione di lavorare, di guadagnarsi il pane con le loro mani, lavorando, producendo, creando ricchezza.

Come provare a farlo? È semplice. LO FACCIAMO GIÀ.

Il progetto nasce da un’iniziativa del Centro Studi “Nolanga” di Yaoundé, capitale del Camerun ed è al centro di un più ampio programma di formazione dei giovani ragazzi di Yaoundé e di tutto il paese.

In Camerun e in questo progetto abbiamo trovato tutte le caratteristiche giuste, in linea con la storia e la filosofia della Fondazione.

Dove sta la novità?

Grazie a questa iniziativa si stimola il TESSUTO SOCIALE. Così i giovani camerunensi lavorano anche per i loro concittadini più poveri, che vivono in condizioni di miseria assoluta.

Ma capisci bene che il mezzo non è e NON DEVE ESSERE L’ELEMOSINA. Ma l’unico mezzo è l’emancipazione data dall’istruzione e dal lavoro.

Per questo la Fondazione Angelo Affinita supporta il progetto della zona rurale di Ndogmbiang-Edéa, e per questo ha scelto di investire capitali in una zona come questa.

Stiamo parlando di un tasso di analfabetismo che coinvolge quasi il 30% degli abitanti e di cure mediche pressoché inesistenti.

Questo progetto parte da qui, dal miglioramento delle condizioni di vita della popolazione locale a cui, dal 2011 ad oggi abbiamo contribuito insieme.

Abbiamo sostenuto centinaia di studenti e incoraggiato i giovani dando loro una piccola grande speranza.

Quella che si pone davanti a noi è una grande possibilità, possiamo favorire una parte della popolazione mondiale in grande difficoltà. Possiamo e dobbiamo aiutare questi uomini.

Mio padre diceva sempre “È l’uomo che fa la differenza”.

Vogliamo provare – INSIEME – a fare la differenza? CLICCA QUI. Si aprirà una pagina dove potrai dare il tuo contributo decisivo per i progetti della Fondazione, scegliere come aiutarci tramite una donazione libera o tramite l’acquisto del libro dedicato a mio padre.

Se sei un imprenditore, troverai anche l’opportunità di essere contattato direttamente dalla Fondazione e scoprire come fare crescere la tua azienda aiutando il prossimo.

Giovanni Affinita

Il segreto che permette ai giovani di aiutare i meno fortunati nel proprio territorio, senza scappare via lontano

Il segreto che permette ai giovani di aiutare i meno fortunati nel proprio territorio, senza scappare via lontano

La storia che voglio raccontarti oggi è una bella storia di speranza.

Quante volte, guardando alle difficoltà dell’Africa e degli africani hai pensato: “bisogna dar loro una mano, ma nel loro territorio. Metterli nelle condizioni di camminare da soli, con le loro gambe”?

Se lo hai pensato anche solo una volta, prosegui nella lettura.

Questa storia nasce da un’iniziativa del Centro Studi “Nolanga” di Yaoundé, capitale del Camerun.

Il progetto è al centro di un più ampio programma di formazione dei giovani ragazzi di Yaoundé e di tutto il paese.

Perché ti parlo di un paese così lontano?

Perché in Camerun, in questo progetto abbiamo trovato tutte le caratteristiche giuste, in linea con la storia e la filosofia della Fondazione.

Abbiamo ritenuto che donare fondi qui potesse fare la differenza, secondo uno stile ben preciso: INSEGNARE A PESCARE, non donare in maniera indiscriminata dei pesci.

Seguimi, ti spiego di che stiamo parlando.

Questa è un’iniziativa che incoraggia i giovani camerunensi a lavorare anche per i loro concittadini più poveri, meno fortunati, che vivono in condizioni di miseria assoluta, senza le condizioni minime che dovrebbero essere alla portata di ogni uomo.

Così, grazie al lavoro si possono migliorare le condizioni di vita e di salute della popolazione locale.

Ma capisci bene che il mezzo non è e NON DEVE ESSERE L’ELEMOSINA.

Questi ragazzi infatti vengono messi nelle condizioni di crearsi da soli un futuro, ottengono dal centro Ndogmbiang-Edéa cure mediche, corsi di sostegno scolastico, giochi infantili e didattici.

Gli educatori invece vengono formati nell’uso del computer, così da entrare nel nuovo millennio usando le tecnologie che gli sono proprie.

Vedi? Sono giovani del Camerun FORMATI per prendersi cura delle persone che hanno accanto.

Per questo la Fondazione Angelo Affinita supporta il progetto Ndogmbiang-Edéa, e per questo ha scelto di investire capitali in una zona rurale come questa.

Qui tutti i celeberrimi problemi dell’Africa sub-sahariana sembrano essere accentuati. L’analfabetismo coinvolge quasi il 30 % degli abitanti e le cure mediche sono pressochè inesistenti.

Questo progetto parte da qui, dal miglioramento delle condizioni di vita della popolazione locale. Mira a offrire le giuste cure sanitarie alla popolazione. Per migliorare servono scuole e ospedali, luoghi atti alle attività ludiche delle bambine e dei bambini. Chiese e luoghi di ritrovo per anziani, che dal 2011 ad oggi le donazioni hanno permesso di realizzare.

Abbiamo sostenuto centinaia di studenti e incoraggiato i giovani dando loro una piccola grande speranza. Quella che si pone davanti a noi è una grande possibilità, possiamo favorire una parte della popolazione mondiale in grande difficoltà. Possiamo e dobbiamo aiutare questi uomini.

Mio padre diceva sempre: “È l’uomo che fa la differenza”.

Vogliamo provare – INSIEME – a fare la differenza? CLICCA QUI. Si aprirà una pagina dove potrai dare il tuo contributo decisivo per i progetti della Fondazione, scegliere come aiutarci tramite una donazione libera o tramite l’acquisto del libro dedicato a mio padre.

Se sei un imprenditore, troverai anche l’opportunità di essere contattato direttamente dalla Fondazione e scoprire come fare crescere la tua azienda aiutando il prossimo.

Giovanni Affinita

[Sondaggio FEDERMECCANICA] Qual è il segreto per il tuo successo? Fare bene il tuo lavoro

[Sondaggio FEDERMECCANICA] Qual è il segreto per il tuo successo? Fare bene il tuo lavoro

Oggi voglio farti una domanda.

Una domanda che troppo spesso dimentichiamo di porre a noi stessi e agli altri: qual è il segreto del successo? Qual è il modo per ottenere quella promozione che tanto desideriamo? Qual è il modo per lanciare la nostra azienda nel grande mercato globale?

La risposta, come spesso succede per le più difficili domande, è facile: LAVORANDO BENE.

Rendendo il nostro lavoro unico e insostituibile. Così la pensiamo qui nella Fondazione Angelo Affinita (e così la pensano gli imprenditori e liberi professionisti che ci sostengono e fanno parte di questo modus operandi. Nel lavoro e nel fare del bene).

Così la pensa anche la maggior parte dei lavoratori italiani.

Da una recente statistica voluta da Federmeccanica è apparso che, da un po’ di anni a questa parte, la tendenza è cambiata. Basandosi su un campione molto ampio di operai italiani, veniamo a sapere che circa il 92% di questi uomini, alla domanda: “Come si migliorano le proprie condizioni in azienda?” ha risposto: “Facendo bene il proprio lavoro”.

Allo stesso modo sempre più lavoratori italiani cominciano a capire che uno dei metodi di sviluppo possibile per una nuova primavera dell’economia italiana è rappresentato da un rapporto più diretto con l’azienda. In poche parole: meno sindacati, più fatti. Meno controllo statale e meno assistenzialismo, più impresa.

Sei d’accordo anche tu con questo punto vista? Ti interessa questo modo di fare le cose?

Ecco, questo è lo stile della Fondazione nell’aiutare gli altri.

Farlo mettendoli nelle condizioni di fare bene il loro lavoro. Se pensi anche tu che è dall’iniziativa personale che parte tutto, ti consiglio di guardare il progetto Ndogmbiang-Edea, che tanto ha fatto e fa per la formazione dei giovani camerunensi.

Così come ti consiglio di fare attenzione agli sviluppi del progetto CreAttiva, che sostiene la riabilitazione dei minori nelle carceri campane dando loro gli strumenti per crearsi una nuova vita e un nuovo lavoro.

Allo stesso modo dai un’occhiata al progetto “Io da grande sarò” che investe sugli studenti meritevoli che vivono in condizioni disagiate dando modo anche a loro di crearsi un futuro dignitoso.

Se vuoi partecipare anche tu a questo modo di fare del bene e a distinguerti con uno stile preciso, questo è il posto giusto.

Puoi iniziare a seguire il gruppo di imprenditori/liberi professionisti della Fondazione e con un gesto concreto: una tua donazione.

Giovanni Affinita

[Lo dice anche Papa Francesco] L’assistenzialismo NON aiuta il prossimo, sviluppare le capacità delle persone sì

[Lo dice anche Papa Francesco] L’assistenzialismo NON aiuta il prossimo, sviluppare le capacità delle persone sì

Oggi voglio parlarti di questo papà cui è nato un figlio con la sindrome di down.

Il figlio è cresciuto, è diventato uomo e ha bisogno – come tutti – di potersi mantenere. “Ci sono i fondi statali” potrai dire. Suo papà l’ha pensata diversamente: se i fondi non ci sono più, se I SOLDI FINISCONO, cosa potrà fare mio figlio?

E così ha scelto la via più difficile e dura: aiutare il figlio a mantenersi da solo. Ha creato una cooperativa costituita da ragazzi con la sindrome di down, ha insegnato loro a diventare venditori, a crearsi da soli il terreno fertile per un futuro di autosufficienza.

Sai chi ha raccontato questa storia? È stato Papa Francesco nel videomessaggio per la IV edizione del festival per la dottrina sociale in corso a Verona. “Per andare oltre è necessario prendere l’iniziativa”, ha detto, e così è sempre essenziale agire: prendendo l’iniziativa, sollevandosi dai problemi con l’intraprendenza. Solo così si può trovare una via nuova allo sviluppo e al cambiamento.

La mancanza di denaro non è una scusa, ha ricordato il Papa: i soldi da soli non creano nuovi posti di lavoro, non creano sviluppo. Per questo serve l’uomo e quello che l’uomo (cioè tu e io) può e deve fare. Bisogna spostare l’attenzione verso nuovi modi di aiutare il prossimo. Bisogna superare il sistema assistenzialista che soffoca il mondo del lavoro e che ti impedisce di sviluppare un personale modello di sviluppo basato sul TUO talento e sulla tua voglia di fare.

Davanti a un problema di tale portata – ti chiedo – qual è la soluzione? Credere e investire nell’uomo.

È l’uomo che fa la differenza.

Ti mostro una possibile soluzione: la Fondazione Angelo Affinita, ad esempio, investe nel progetto Ndogmbian – Edea, a Yaoundé, capitale del Camerun, che forma i giovani camerunensi. Il progetto rende questi ragazzi indipendenti e liberi grazie alla formazione, allo sviluppo dei loro talenti. Sono ragazzi che vengono formati per prendersi cura dei propri concittadini, per far crescere ed espandere nel loro paese un sistema lavorativo virtuoso.

Condivido con te un’altra soluzione interessante e realizzata nel nostro territorio, in provincia di Benevento: CreAttiva. Questo è un laboratorio creato apposta per insegnare un mestiere ai minori del carcere, per riabilitarli umanamente e socialmente e aiutarli a crearsi un futuro fuori dal carcere.

È possibile seguire le orme di quel papà coraggioso, è possibile risolvere il dramma di chi tutti i giorni vuole trovare la propria strada.

Ed è possibile grazie al tuo aiuto e alla tua donazione.

Giovanni Affinita

La app che salva le donne incinte in Camerun

La app che salva le donne incinte in Camerun

In Camerun Alain Nteff, a soli 23 anni, è considerato un eroe: ha salvato tante vite umane, grazie a “Gifted Mom”, un’applicazione mobile che sfrutta tecnologia low-cost per aiutare mamme e donne incinte nei percorsi di assistenza sanitaria. L’app avverte tramite messaggi della necessità di fare vaccinazioni o controlli e dà risposte su questioni mediche.

Durante il parto e tutta la gravidanza, una donna in Africa è 100 volte più a rischio di morte di quanto lo siano le donne che vivono nel mondo sviluppato. Il seme per l’idea di Gifted Mom fu piantato nel 2012 quando Nteff, allora uno studente di Ingegneria ventenne, visitò un ospedale nelle zone rurali del Camerun. Lì Alain vide con i suoi occhi morire madri e neonati per cause che potevano essere evitate attraverso la prevenzione. Profondamente scosso, decise di intervenire.

Grazie al passaparola la comunità di Gifted Mom è cresciuta e oggi conta migliaia di registrazioni, non solo in Camerun. Con meno di 1 dollaro pagato esclusivamente al momento dell’iscrizione, tante madri si garantiscono un servizio utilissimo, vitale. Le donne che abitano in villaggi remoti, lontani dalle città, senza ospedali e senza centri di cura, spesso non sanno cosa devono fare per assicurarsi che loro e i loro bambini siano in salute.

Il progetto Ndogmbiang-Edéa, attivo nell’emergenza delle zone rurali del Camerun, intende migliorare le condizioni di vita e di salute della popolazione locale, motivando i giovani a lavorare per il bene dei loro concittadini più poveri che vivono nelle comunità più disagiate. Una missione semplice, un obiettivo concreto: una società solida, una società sana.

La Fondazione Angelo Affinita supporta pienamente il Progetto in diversi modi: dalla campagna sanitaria con la distribuzione di farmaci alla diffusione di abilità nell’uso del computer. Dal 2011 abbiamo donato oltre 250 mila euro, curando più di 1000 persone e offrendo a più di 200 allievi corsi di lingua inglese e francese. Inoltre, con Startup CAM guidiamo giovani capaci nell’ideazione e nell’avviamento di una start-up.

Gifted è un bel termine inglese, un aggettivo che deriva da gift, “dono”. Sta ad indicare qualcuno “capace”, “abile”, “sveglio”: perché il talento è un dono da custodire, prezioso.

Prezioso come una tua donazione.

Giovanni Affinita

7 modi (+ 1) per aiutare DAVVERO il prossimo: la differenza tra regalare pesci e insegnare a pescare

7 modi (+ 1) per aiutare DAVVERO il prossimo: la differenza tra regalare pesci e insegnare a pescare

Dobbiamo sfatare una leggenda: quella secondo cui chi fa beneficenza sprechi dei soldi. Non è così per la Fondazione Angelo Affinita: noi non regaliamo pesci, ma insegniamo a pescare. Seguimi.

Ecco qui 7 modi (+1) per aiutare concretamente il prossimo:

Da noi l’elemosina non c’entra. Mio padre diceva: “è l’uomo che fa la differenza”.

Vogliamo provare – INSIEME – a fare questa differenza?

Dona il tuo sostegno e rimani sempre aggiornato su quello che viene realizzato col tuo aiuto.

Giovanni Affinita

Il libero mercato offre 200 milioni di motivi per continuare a combattere la miseria

Il libero mercato offre 200 milioni di motivi per continuare a combattere la miseria

Nel 2012 nel mondo vi erano 902 milioni di persone in povertà estrema. Secondo le ultime stime, per questo 2015 la cifra è già prossima ai 702 milioni. La scomparsa della miseria assoluta è il primo dei traguardi che l’Onu si è prefissata nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Sarà una sfida durissima, in una congiuntura storica complicata, tra mercati finanziari altalenanti, guerre continue e alti tassi di disoccupazione giovanile.

Ci sono 200 milioni di disperati in meno. Ci sono 200 milioni di persone che sono finalmente fuori dall’inferno della fame, dell’indigenza che più umilia. A cominciare dall’Africa sub-sahariana, ancora in gran parte prigioniera di lotte armate, corruzione e sottosviluppo. Una riduzione della povertà avvenuta attraverso un processo dal basso verso l’alto, grazie all’innovazione, al commercio e alla disponibilità di energia.

L’affermarsi di un’economia della condivisione ha risultati straordinari sulla crescita. Forse qualcuno dovrebbe ammettere di essersi sbagliato sulla portata effettiva della globalizzazione. Il dinamismo derivato da un libero mercato, seppur rudimentale, rappresenta il miglior antidoto alla miseria, che invece è frutto di immobilità sociale e mancanza di autonomia. Certo, tutto deve partire da fondamenta solide, robuste: come una sanità davvero efficiente e un’istruzione accessibile a tutti.

Per questo la Fondazione Angelo Affinita supporta il progetto Ndogmbiang-Edéa, parte di un vasto programma di crescita sostenibile che il Centro Studi Nolanga ed il Centro Culturale Lobéké stanno gestendo nel villaggio di Ndogmbiang, in Camerun. In una zona rurale come questa i problemi che affliggono il Paese africano sono più accentuati: l’analfabetismo (diffusissimo: coinvolge quasi il 30% degli abitanti) e l’assenza di adeguata assistenza medica dilagano.

Il Progetto mira perciò a migliorare le condizioni di vita della popolazione locale, attraverso cure sanitarie e corsi di formazione o tramite l’assistenza allo sviluppo delle comunità con la costruzione di scuole, cliniche e chiese. Dal 2011 ad oggi le donazioni hanno permesso di curare più di mille persone e di sostenere centinaia di studenti. L’obiettivo ultimo è quello di incoraggiare i giovani a lavorare per il bene dei loro concittadini più poveri.

“Siamo la prima generazione nella storia dell’umanità che può porre fine alla povertà estrema”, ha dichiarato Jim Yong Kim, Presidente della Banca mondiale. Abbiamo la possibilità unica di offrire un’opportunità immensa, il dovere non solo morale di dare dei diritti ad un’umanità svantaggiata.

Con una tua donazione si può fare, insieme.

Giovanni Affinita

Quando la formazione è la VERA ricchezza dell’uomo: ovvero, come salvare il Camerun con un’idea geniale

Quando la formazione è la VERA ricchezza dell’uomo: ovvero, come salvare il Camerun con un’idea geniale

Ogni giorno nei mercati di Douala, in Camerun, vengono buttate centinaia di kg di rifiuti organici, scarti come le foglie di mais. Spazzatura che può essere una risorsa preziosissima, stando a Cedric Nganchia Tonkeu e Muller Tenkeu Nandou, fondatori della Kemit Ecology, startup locale che trasforma quella materia in carburante “green”. L’avreste detto?

Un’idea brillante, in grado di ripulire le strade e l’aria, in maniera assolutamente sostenibile. I due giovani ammassano i rifiuti e li mettono nell’essiccatore a 105 gradi. Dopo qualche minuto le foglie perdono umidità e sono pronte a diventare combustibile. La cenere ottenuta dal processo viene posta in ammollo con una miscela di acqua e argilla bianca. Il risultato sono dei mattoncini di carbone organico, perfetti per cucinare.

Queste particolari mattonelle durano di più rispetto al carbone tradizionale, e costano e inquinano di meno. La brillante intuizione dei due studenti imprenditori potrebbe consentire al loro Paese di ridimensionare sensibilmente l’impatto ambientale della richiesta di carbone, che sta portando all’abbattimento di migliaia di mangrovie nel Camerun. Si può fare, si deve.

Il progetto Ndogmbiang-Edéa, attivo nell’emergenza delle zone rurali del Paese africano, cerca di migliorare le condizioni di vita e di salute della popolazione locale, incoraggia i giovani a lavorare per il bene dei loro concittadini più poveri che abitano nelle comunità più disagiate. Un concetto semplice, eppure ineccepibile: una società forte è una società unita.

La Fondazione Angelo Affinita sostiene il Progetto in più direzioni: dalla campagna sanitaria, che comprende anche la distribuzione di medicinali, alla “carovana dell’informatica”, atta a fornire conoscenze di base nell’uso del computer. Dal 2011 ad oggi abbiamo investito più di 250 mila euro, curando più di 1000 persone e offrendo a più di 200 allievi corsi di lingua inglese e francese.

Non è tutto: con Startup CAM portiamo avanti un’iniziativa rivolta ai giovani di Buea (a 70 km da Douala), guidandoli nell’ideazione e nell’avviamento di una startup.

Chissà quanti ragazzi sognano di aprire un’altra Kemit Ecology. Puoi avverare il loro sogno, con la tua donazione.

Giovanni Affinita

Lavorare per i più poveri, per diventare più ricchi

Lavorare per i più poveri, per diventare più ricchi

La piaga dell’analfabetismo

In Camerun, soprattutto nelle zone rurali del Paese, buona parte della popolazione risulta priva della necessaria assistenza sanitaria e con un alto tasso di analfabetismo (quasi il 30% della popolazione totale), molti bambini vivono per strada senza la minima possibilità di accedere all’istruzione primaria. Senza adeguate cure mediche un popolo non può neanche sperare di avere un futuro, quale che sia. Un uomo, poi, che non sa leggere né scrivere è destinato al sottosviluppo, essendogli preclusa l’opportunità stessa della crescita umana e sociale.

Anche se queste persone vivono da tempo in una condizione che nessuno esiterebbe a definire d’emergenza, tuttavia, possono ancora farcela: attraverso un’offerta di solidarietà concreta, che riesca a fornire loro reale assistenza (che è cosa ben diversa dall’elemosina). E quindi: cure mediche, corsi scolastici, giochi infantili, chiese non più fatiscenti. In modo tale che tali uomini, tali donne, possano diventare, finalmente, cittadini e lavoratori consapevoli, forti, in grado di costruire una comunità coesa.

Il progetto

Per queste ragioni la Fondazione Angelo Affinita supporta il progetto sociale Ndogmbiang-Edéa, parte di un più vasto programma di sviluppo sostenibile, sia umano che sociale, che il Centro Studi Nolanga ed il Centro Culturale Lobéké stanno gestendo nel villaggio di Ndogmbiang, in Camerun.

Il Centro Studi Nolanga ed il Centro Culturale Lobéké si caratterizzano per solidità e motivazione, conoscono bene la realtà locale e in questi anni hanno perseguito obiettivi comuni alla nostra Fondazione: incoraggiare i giovani a lavorare per il bene dei loro concittadini più poveri, ad esempio. Lavorare per i più poveri, per diventare più ricchi. Come uomini e persone attente al prossimo.

I risultati, il nostro impegno

E i risultati? Eccoli, visibili: più di 250 mila euro donati e investiti dal 2011 ad oggi; circa 1250 persone visitate e curate; 230 allievi per i corsi d’inglese, francese e informatica; ristrutturazione di una scuola e sostegno alla costruzione di una nuova chiesa; 12 giovani coinvolti in idee di Startup. Eppure, tutto questo non basta: tante rimangono ancora le cose da sistemare e da realizzare.

Il nostro non è un mero discorso d’etica. Noi crediamo nella responsabilità sociale d’impresa, consapevoli che fare del bene agli altri significhi anche fare del bene alla propria azienda, che è parte integrante, viva, della società. Grazie al tuo prezioso aiuto tutte queste persone hanno avuto l’opportunità di crescere, migliorare, guardare avanti.

Sostienili, affinché possano continuare a farlo.

Giovanni Affinita