Ci sono luoghi in cui, indubbiamente, è più difficile crescere. E questo perché la crescita di una persona è determinata anche (e soprattutto) dalla quantità e dalla qualità di possibilità che il territorio in cui vive offre. Abitare a Scampia significa ancora partire svantaggiati nella ricerca di un proprio posto nel mondo (e non solo per il tasso di disoccupazione più alto fra i quartieri di Napoli), significa ancora dover fare i conti con degrado e criminalità diffusa.

È proprio lì dove la coscienza delle persone incontra il paesaggio urbano che bisogna intervenire innanzitutto, dal momento che l’etica ha molto a che fare con l’estetica in contesti di questo tipo. Un luogo che si presenta “brutto” genera “bruttezza”, visibile e invisibile. È un circolo vizioso che va fermato a monte, tramite la cultura, se non il culto, della bellezza e della partecipazione attiva fin dall’infanzia.

Per raccogliere bene, devi seminare bene. È quello che cerca di fare il Centro Ricerche Mammut con la promozione dell’aggregazione, dando stimoli culturali alla gioventù a rischio, proponendosi come punto di contatto e di raccordo tra la scuola e il territorio.

Dal 2007 la sede del Centro è a Piazza Giovanni Paolo II, a Scampia, sotto le colonne di uno strano e imponente porticato cui gli abitanti del quartiere hanno affibbiato sarcasticamente il nome dell’animale preistorico. Prima di allora quella piazza, grande e deserta, era tristemente famosa per esser stata teatro prediletto della tragedia di molti drogati che lì si riunivano. Ora, riempita di bambini, è il luogo di riferimento di una realtà rivitalizzata, occasione di incontro e di studio.

Dal 2013 ad oggi la Fondazione Angelo Affinita ha donato al Centro Ricerche Mammut 20 mila euro, ha vivacemente coinvolto 5 scuole e 180 bambini, e ha dato la possibilità a 15 ragazzi di seguire un corso per diventare animatori di feste pubbliche e private. Il che mi rende naturalmente orgoglioso.

Ma la strada verso la completa realizzazione del progetto non è in discesa ed è irta di ostacoli. Ho visto come le persone siano legate indissolubilmente ai luoghi che abitano: solo se potranno avere l’opportunità di viverli a 360 gradi riusciranno a risolvere i loro problemi sociali, lavorativi e personali.

Con il tuo aiuto concreto, questo sarà possibile. Insieme.

Giovanni Affinita