Un nuovo anno è cominciato.

Mi auguro vivamente che tu abbia potuto passare questi primi giorni del nuovo anno, di questo 2017 ricco di speranze e sogni, con le persone che più ami, con i genitori, i figli, con la persona che ami.

Io l’ho passato con i miei figlie con mia moglie, in campagna, accanto al caminetto e con un buon libro, sono stati giorni freddi e assolati. Sono stati giorni belli, giorni, come diceva De Andrè, “di nuvole e sole”.

Un’ennesima conferma, per me, per quello che penso, è stata data dagli occhi dei miei figli al momento del brindisi, la notte di San Silvestro: avevano gli occhi ricolmi di gioia e di speranza.

Loro, ho pensato, loro ancora non sanno cosa il mondo può diventare certe volte, quali mostri può generare. Loro hanno un’idea tutta romantica e serena delle avventure, del gioco, dell’infanzia.

Un giorno, pensavo, capiranno. Ma non tutto è così semplice.

Come ti ho sempre detto, per esempio, IO SONO CONVINTO CHE SIANO I BAMBINI AD AVERE IN MANO IL FUTURO, TANTO IL LORO QUANTO IL NOSTRO.

Lo credo in primo luogo perché il futuro è un affare loro. Saranno loro a doversene occupare, a doverlo vivere. Noi non possiamo fare altro che osservarli crescere, osservarli a lavoro, mentre costruiscono, con le loro sole forze, il mondo che verrà, che i loro figli abiteranno e conserveranno.

Qual è, stando così le cose, il nostro compito?

Una delle prime cose da fare è sicuramente quella di indicare loro una strada che sia sufficientemente stimolante, che possa aprirgli la mente, che possano tramandare con le loro forze.

Ma che mondo può essere?

Sicuramente un mondo più eguale, dove si cerchi di appianare le disparità a favore di un dialogo comunitario, di un dialogo possibile con tutte le parti sociali.

Mi rendo perfettamente conto di quanto questo sia difficile. Ma oggi è proprio di questo che voglio parlarti: DI QUALCUNO CHE STA CERCANDO, RIUSCENDOCI, DI RENDERE QUESTO MONDO IL MONDO DEI BAMBINI.

CHI?

Anche d’estate i bambini cambiano il mondo, un mammut (in fotografia) alla volta!

Ma il Centro territoriale Mammut, naturalmente, che dal 2006 si è affermato come una delle realtà più efficienti e attive di Scampia. Loro hanno uno dei più bei progetti tra quelli in cui la Fondazione Angelo Affinita investe.

Per questo le città stanno diventando luoghi idonei alla nascita e alla crescita dei bambini.

Pensate a Scampia: Le vele, quelle vele dei film sulla camorra, quelle della continua speculazione edilizia, stanno subendo una pesante BONIFICA operata dai BAMBINI. LA PIAZZA DI SCAMPIA NON Ѐ PIÚ LA PIAZZA DEGLI INCUBI!

Le Vele stanno diventando dunque un posto normale, come ce ne sono tanti. Questo lo sostiene la gente di Napoli.

Questo sosteniamo anche noi.

Lo facciamo perché conosciamo bene uno degli ideatori del Mammut, Giovanni Zoppoli. Giovanni ha parlato spesso con i genitori di questi bambini e con la stampa, promuovendo, ancora una volta, il suo metodo d’insegnamento, quello del Mammut e delle feste di strada.

Per questo credo tantissimo nel potere di questo nuovo anno, questo qui che è appena iniziato, perché abbiamo superato i dieci anni di attività: un tempo di festa, per noi che ci lavoriamo tutti i giorni, per tutti quelli che ci credono e ci hanno creduto.

Un tempo di festa anche per te che capiti qui per la prima volta e che ti rendi conto che un mondo possibile, un mondo a misura di bambino è una cosa possibile.

Questo è frutto di una continua sperimentazione, che di giorno in giorno continua sul campo. Di un progetto di aiuto e integrazione. Questa, secondo noi è la prima base per un futuro luminoso. Del nuovo MONDO DEI BAMBINI.

Così il Centro territoriale si è prodigato in questi anni non solo al fine di creare un modello educativo, non solo alla risoluzione dei problemi del quartiere, ma anche e soprattutto a elaborare un nuovo modello di socialità sostenibile.

Cos’altro ci serve?

Le madri dei bambini in piazza hanno le idee chiare: bisogna cambiare le cose, combattere il degrado. Per questo ai ragazzi del Mammut e a noi serve anche IL TUO CONTRIBUTO E QUELLO DI TUTTI QUELLI CHE CREDONO COME ME E TE DI POTER CAMBIARE IL MONDO.

Loro, I BAMBINI, lo stanno già facendo, noi, come al solito, abbiamo i tempi degli adulti, tempi più lunghi e riflessivi, ma eccoci qui, a costruire città a prova di bambino, con la stessa passione di quando abbiamo cominciato.

Tu che ne pensi? Vuoi essere dei nostri?

Angelo Affinita diceva sempre “È l’uomo che fa la differenza”.

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