Ogni giorno hai davanti agli occhi le immagini di persone che fuggono dalla violenza. Da carestie o da guerre.

Ci sono donne che, se possibile, fuggono da una violenza ancora più grande. Donne giovanissime, con i loro neonati in braccio o col pancione, prossime al parto.

Donne che scappano da mariti violenti, donne che scappano dalla prostituzione, che scappano dalla tratta delle schiave.

Tante volte ti chiedi cosa puoi fare per loro. Il problema sembra così tanto grande rispetto a noi, che ci blocchiamo.

Invece ti dico che il tuo ruolo è FONDAMENTALE, specie per i bambini di quelle giovani madri. Soprattutto per i bambini.

Può essere che anche tu abbia dei bambini o vedi crescere i tuoi nipoti o i figli dei tuoi amici. Bambini sereni che giocano a immaginarsi cosa fare da grandi, magari.

I miei cambiano idea ogni giorno, un giorno è il turno dell’astronauta, quello successivo tocca al campione di calcio. Poi il dottore, l’avvocato, il chitarrista. Dipende dai film spesso, o dalle storie che gli racconto.

Io spero che facciano quello che amano davvero. Qualcosa che possa renderli veramente felici. Che possa farli sorridere e regalargli un futuro che sia davvero LUMINOSO.

Ma come ben sai, tanti bambini non hanno sogni, o meglio non hanno la possibilità di sognare ad occhi aperti come fanno i miei figli, come fanno i tuoi, probabilmente.

Oggi quindi voglio parlarti di bambini che hanno pochi sogni, ma una speranza, e che per questa speranza baratterebbero tutto il poco che hanno. Voglio parlarti di questi figli e voglio parlarti delle loro madri.

Donne che sono vittime di violenze fisiche e mentali. Violenze spesso estreme, che segnano una vita intera.

Per loro e per le loro madri dobbiamo spendere tutto il nostro impegno, perché anche per loro c’è una speranza.

IO TI CHIEDO: VUOI DAVVERO AIUTARLI?

La scelta, come sempre, dipende soltanto da te. Ma io ti chiedo di leggere attentamente le righe qui sotto. Perché qui può esserci la chiave del vero aiuto.

So che tu puoi essere la persona più adatta per questo.

Perché magari sei un imprenditore o un libero professionista, che ogni giorno fa enormi sacrifici per la sua famiglia e i suoi figli.

E sai anche che i veri sacrifici, quelli che contano davvero, sono quelli che permettono alle persone di crescere con le proprie gambe.

Aiutarli, aiutarli veramente, non significa far loro l’elemosina, non significa farli vivere e morire d’assistenzialismo. Per aiutare questa gente bisogna fornire loro un mezzo per potere riacquistare la propria dignità, per tenere duro, per svoltare.

Questo è quello che desideriamo tutti per la nostra vita, per la vita dei nostri figli.

Per questo io oggi ti parlo di uno dei nostri più bei progetti: Casa di Rut.

Casa di Rut è un progetto delle suore Orsoline che ha sede a Caserta. Questo mira a dare una prima accoglienza a queste donne disperate e ai loro bambini, sostenendoli economicamente (con contributi per le rette del nido o per l’affitto della casa, ad esempio) per un periodo che va dai 6 ai 12 mesi.

Un piccolo rifugio quindi, che consenta un aiuto spinga queste giovani ragazze fuori, nel mondo del lavoro, della dignità e dell’occupazione.

Casa di Rut ogni anno toglie dalla strada decine e decine di donne costrette al malaffare e alla prostituzione e dona loro la possibilità di poter camminare con le proprie gambe.

Le ragazze imparano un mestiere vero, e Casa Rut le inserisce in un circolo virtuoso che le porterà, nel corso del tempo, ad avere una vera indipendenza economica.

So che chiedere il tuo aiuto significa chiederti un sacrificio. Che magari ora non sarebbe il momento più adatto, ma neanche per quelle mamme e per quei neonati era il momento giusto per subire violenze indicibili.

Aiutarli è una grande sfida ed è per questo che conto anche su di te.

Angelo Affinita diceva sempre “È l’uomo che fa la differenza”.

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