Come ormai è largamente risaputo la beneficenza, quella vera, paga, e paga bene.
Certo è una moneta diversa da quella che trovi in giro.
Almeno all’inizio, c’è infatti la voglia di fare del bene che viene appagata e questo, naturalmente, fa molto più il bene del benefattore che quello del fruitore di tanta generosità.
Mi scuserai il giro di parole, ma questo è quello che succede con l’elemosina.
Mi spiego meglio? Ok.
Pensaci: se tu fossi un pescatore e vivessi del tuo lavoro ma volessi allo stesso tempo aiutare un tuo amico che versa in condizioni economiche disastrose, che cosa faresti?
Gli regaleresti alcuni dei tuoi pesci o gli insegneresti a pescare, rendendolo così autosufficiente?
È questa la domanda che ognuno di noi deve porsi: come si fa veramente del bene.
E oggi allora ti racconto una bella storia sui nuovi giovani pescatori. Ti racconto di un progetto, in scadenza il 15 settembre, che si chiama Cultura Crea, e che è stato bandito da Invitalia.
Il bando intende sviluppare i progetti e le idee di impresa di giovani, donne, e no profit che vogliano fare ripartire il meridione.
È infatti dedicato alle cinque grandi regioni del Mezzogiorno, questo progetto, che ricerca imprese, giovani, disoccupati che possano migliorare la condizione culturale del Sud.
Possono quindi partecipare le start-up operanti nel Terzo Settore.
L’obiettivo di «Cultura Crea» è quello di supportare la nascita di nuove imprese nei settori chiave delle cosiddette industrie culturali, promuovendo l’innovazione, lo sviluppo tecnologico e la creatività.
Consolidare e sostenere l’attività delle imprese e degli enti della filiera culturale, turistica, creativa, dello spettacolo e dei prodotti tradizionali e tipici, promuovendo la realizzazione di prodotti e servizi volti a migliorare l’offerta turistico culturale.
Bisogna insomma rimboccarsi le maniche, come in qualsiasi altro lavoro per sfruttare al massimo questo settore e bisogna tenere sempre a mente una cosa importantissima: IL VERO AIUTO NON STA NELLA BENEFICENZA, MA NELLA CREAZIONE DI LAVORO E FORMAZIONE.
Bisogna continuare a creare a formare pescatori.
Questo metodo di lavoro e di formazione è fondamentale. Viene attuato già nell’Istituto Penale Minorile di Airola, col sostegno della Fondazione, dove viene insegnato ai ragazzi come imparare una professione che possa essere da loro spesa una volta usciti da lì.
Da quest’anno impareranno a diventare pizzaioli con dei corsi ad hoc certificati anche a livello Europeo e tenuti dai migliori pizzaioli napoletani, come Marco Amoriello, tre volte campione del mondo con la sua pizza.
Come ti sembra? Che ne pensi?
Questo progetto si chiama Creattiva. Ma penso anche alle tante borse di studio che offriamo ai tanti ragazzi campani che, pur meritevoli, non hanno le possibilità economiche per continuare i loro studi.
Angelo Affinita diceva sempre “È l’uomo che fa la differenza”.
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