Credi in una vera società civile? Credi nel valore della riabilitazione delle persone, del dare una seconda possibilità?
Allora leggi questa storia commovente di speranza e lavoro.
Ti racconto questa storia perché capisco quanto sia facile creare una differenza, un noi e un loro, mentre è importante, in una società civile, educarsi all’ascolto e alla civiltà.
Così ti propongo di guardare a questa storia senza pregiudizi. Ti dico: tu assumeresti un ragazzo dal passato difficile? Assumeresti un ragazzo che ѐ stato in carcere?
So che è una provocazione, ma seguimi.
I ragazzi che affollano le carceri minorili, tra i 14 e i 18 anni, vengono sottoposti al medesimo ordinamento penale e penitenziario riservato ai maggiori, salvo per le condanne ridotte. I reati sono spesso piccoli furti, traffico di stupefacenti, percosse. Ma in quali ambienti vivono questi ragazzi?
Come si sviluppano le loro personalità?
Nella Fondazione Angelo Affinita crediamo nella riabilitazione dei ragazzi che vengono dal carcere. Ci crediamo in prima persona. Come? Te lo dico subito.
Prendi per esempio l’Istituto Penale Minorile di Airola, in provincia di Benevento, che sta intervenendo concretamente. Che sta contrapponendo all’illegalità l’etica del lavoro, del guadagno, della retribuzione.
Lo fa facendo riscoprire ai giovani detenuti l’importanza degli antichi mestieri. Come l’artigianato del distretto della ceramica San Lorenzello – Cerreto Sannita che favorisce l’uscita definita dal circuito penale, mediante un percorso di cambiamento e di reintegrazione che offra prospettive finalmente fuori dal carcere.
Dando ali a questi giovani ragazzi. offrendo loro una possibilità.
È questo parte del progetto “Creattiva”, sostenuto dalla nostra Fondazione. La ceramica aiuta quindi a riabilitare il minore, ma aiuta anche a diffondere un sapere artigianale che rappresenta una vera e propria primizia del nostro territorio.
Dal 2012 ad oggi la Fondazione Angelo Affinita ha donato all’Istituto oltre 25 mila euro e ha aiutato 30 minori detenuti. E ogni anno altri ragazzi vengono selezionati per lavorare. L’intenzione è quella di fare del bene ai minori, ma i manufatti che realizzano non è sono un prodottino da beneficenza, quanto piuttosto quello che vorremmo trasformare in una startup con un proprio sito di e-commerce.
È così (e solo così) che si crea una cultura dell’onestà, ed è un bellissimo viaggio. Facciamolo insieme.
Come vedi, l’etica del lavoro, il credere nell’uomo, il dare una seconda possibilità sono ingredienti vincenti. Sia per giovani ragazzi in carcere che cercano riscatto, sia per chi fa impresa tutti i giorni.
La loro storia, il loro destino è un valore aggiunto che puoi applicare fin da oggi anche nella tua attività.
Mio padre diceva sempre “È l’uomo che fa la differenza”.
Vogliamo provare – INSIEME – a fare la differenza? CLICCA QUI. Si aprirà una pagina dove potrai dare il tuo contributo decisivo per i progetti della Fondazione, scegliere come aiutarci tramite una donazione libera o tramite l’acquisto del libro dedicato a mio padre.
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Giovanni Affinita