In Italia i minori sono sempre più poveri.

Negli ultimi dieci anni la percentuale di minori in povertà assoluta – oltre 1,1 milioni – è quasi triplicata, passando dal 3,9% della popolazione di riferimento nel 2005 al 10,9% nel 2015 (fonte Istat) e quella dei minori in povertà relativa – più di 2 milioni di bambini e adolescenti – è raddoppiata, passando dal 12,6% al 20,2% nel 2015, con un’impennata di quasi 8 punti percentuali a partire dal 2011.

Spesso allo svantaggio economico si accompagna uno svantaggio educativo, in un spirale perversa che è necessario interrompere, per non lasciare bambini e ragazzi privi della possibilità di sviluppare al meglio i propri talenti, capacità e aspirazioni.

Rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà di crescere e l’eguaglianza fra tutti i bambini è una sfida alla quale la società civile non può ritenersi estranea.

In particolare non si sentono estranei le Fondazioni di origine bancaria e le altre Fondazioni ed Enti della filantropia istituzionale, rappresentati rispettivamente da Acri e Assifero.

Per questa ragione le due associazioni, che ogni anno organizzano insieme a Roma un evento per lanciare la Giornata Europea delle Fondazioni, declinata sui territori dalle singole Fondazioni il 1° ottobre, hanno scelto di dedicare l’edizione 2017 della manifestazione all’analisi del ruolo che una molteplicità di soggetti, insieme alla scuola e alla famiglia, ha nel contribuire alla formazione e alla crescita dei minori, costituendo una vera e propria comunità educante.

Queste le parole di Giovanna Binetti della Fondazione Angelo Affinita, che ha partecipato all’evento:

“La partecipazione al convegno di Roma è stata un’opportunità importante per la Fondazione Angelo Affinita in vista della prossima Giornata Europea delle Fondazioni, il 1 ottobre 2017.

Sono stati affrontati temi molto importanti: scuola, famiglia e ruolo delle fondazioni nel nostro sistema di welfare.

Sono disarmanti i dati che oggi ci vengono forniti sulla povertà educativa, in particolare modo nel mezzogiorno. Povertà educativa che inevitabilmente declina in una difficoltà delle nuove generazioni di inserimento nel mondo del lavoro oggi.

Crediamo che attraverso l’impegno congiunto di tutte le forze messe in campo dalle Fondazioni, verso un unico obiettivo, si possa garantire una sostenibilità delle azioni e degli interventi progettuali, un reale supporto alle fasce più deboli ed un concreto processo di cambiamento.

La costruzione di una rete intorno alla persona, permette un sano processo di crescita.

Pensiamo ad una “comunità educante”. Il processo di cambiamento passa attraverso il far percepire, soprattutto ai più giovani, di essere protagonisti dello loro stesso futuro è di quello della comunità di cui fanno parte. Il lavoro delle Fondazioni assume oggi un ruolo importante nella nostra società, perché offre una grande opportunità di crescita e sviluppo per le nuove generazioni, per il nostro paese e per il nostro futuro.

Insieme possiamo fare la differenza. “

Angelo Affinita diceva sempre “È l’uomo che fa la differenza”.

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