Non c’è un minuto da perdere. L’emergenza sociale in cui è sprofondato il Brasile non si ferma, anzi, peggiora di ora in ora. E le prime vittime, come puoi immaginare, sono i bambini.

Ho appena letto un articolo che mi ha lasciato senza parole, arrabbiato e con una terribile sensazione di impotenza sulle spalle. Sono passati 129 anni da quando è stata emanata la Lei Áurea, e cos’è cambiato? NULLA.

Ti racconto la storia di questa “legge d’oro”. Il 13 maggio del 1888, la figlia ed erede dell’imperatore Pietro II del Brasile ha deciso di mettere un punto a secoli di sfruttamento e soprusi ai danni di migliaia di esseri umani.

Donna Isabella d’Orléans-Braganza, principessa del Brasile, aveva 42 anni quando abolì la schiavitù in Brasile. Questo atto di coraggio viene ricordato ogni anno in tutto il paese con feste e celebrazioni.

Ma ormai sembra che non ci sia più nulla da festeggiare.

Quasi un secolo e mezzo dopo, la schiavitù in Brasile fiorisce, si rafforza e prende nuove forme. C’è lo sfruttamento nelle campagne, la schiavitù per debiti, la tratta di essere umani e la prostituzione minorile. Nelle zone rurali, come in città, la macchina infernale della schiavitù moderna continua a uccidere il corpo e i sogni di moltissime persone.

Qualche giorno fa, durante la Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile, hanno confermato che dal 1995 al 2015 sono stati liberati ben 47.000 schiavi moderni in tutto il paese. Quarantasette mila uomini, donne e bambini a cui è stata tolta la libertà.

Sono dati che uccidono ogni tentativo di cambiare le cose.

Pensi a tutte quelle persone, e ti chiedi: cosa posso fare? Il Brasile è uno dei paesi più violenti del mondo, le città sono le roccaforti dei famosi cartelli della droga, e quindi COSA POSSIAMO FARE NOI, contro tutto questo?

Padre Renato ci insegna che possiamo fare molto. Da più di trent’anni lotta senza sosta per cambiare le cose e dare un futuro di libertà ai bambini di strada, ai giovani, alle ragazze madri e a tutte quelle persone che si sono perse nel terribile labirinto della droga.

La Casa do Menor rappresenta per migliaia di persone l’unica via d’uscita a condizioni di vita che non possiamo nemmeno immaginare. Ecco perché il tuo, il mio, il NOSTRO aiuto è fondamentale.

Se questo progetto non trova i fondi per andare avanti, tantissimi bambini rimarranno prigionieri dei loro sfruttatori.

Ma come si liberano le persone dalla schiavitù moderna?

Padre Renato lo sta facendo attraverso progetti che danno ai giovani gli strumenti per costruirsi la vita che sognano, insegnando loro ad amare loro stessi e a valorizzare le proprie capacità.

Grazie al sostegno di tante persone che credono in Padre Renato e nel valore del suo lavoro, la Casa do Menor è cresciuta e ad oggi conta dieci sedi, che sono state costruite proprio nelle periferie delle città più violente del paese.

Da anni la Fondazione Angelo Affinita sostiene Padre Renato e la rivoluzione d’amore che sta mettendo in atto in Brasile. Con l’aiuto di imprenditori e amici della Fondazione, le case famiglia di Padre Renato sono cresciute, si sono ampliate e hanno potuto ospitare oltre 15.000 bambini. Tante piccole vite salvate dalla schiavitù e dalla morte.

Ecco quello che la Fondazione è riuscita a fare fino ad ora:

  • Finanziamento di corsi professionali rivolti ai giovani nella sede centrale di Miguel Couto (corso da meccanico, informatico, estetista, falegname, parrucchiera e serramentista)
  • Realizzazione di corsi di informatica nelle sedi di Fortaleza e Rosas dos Ventos
  • Acquisto di macchinari per i laboratori artigianali della sede di Fortaleza, dove vengono prodotte borse
  • Costruzione e mantenimento della nuova sede di Igarassu, la “Casa Angelo”
  • Finanziamento del progetto “Operazione speranza”, che ha lo scopo di prevenire la tossicodipendenza e riabilitare bambini e giovani vittime della droga attraverso attività didattiche e artistiche svolte nella Casa André di Tinguà

Se pensi che questi siano ottimi risultati, hai perfettamente ragione. Ma se credi che siano sufficienti, ti sbagli. La violenza è in aumento, così come il mercato della prostituzione minorile, lo sfruttamento delle giovani donne e le vittime della droga.

Non dobbiamo fermarci. Padre Renato ha bisogno del TUO aiuto, e ne ha bisogno ADESSO.

Hai fra le mani la possibilità di fare qualcosa di veramente eccezionale: combattere la schiavitù e salvare le vite di tanti bambini innocenti, che grazie alla Casa do Menor possono avere un domani migliore.

Angelo Affinita diceva sempre “È l’uomo che fa la differenza”.

Vogliamo provare – INSIEME – a fare la differenza? CLICCA QUI.

Si aprirà una pagina dove potrai dare il tuo contributo decisivo per i progetti della Fondazione, scegliere come aiutarci tramite una donazione libera o tramite l’acquisto del libro dedicato ad Angelo.

Se sei un imprenditore, troverai anche l’opportunità di essere contattato direttamente dalla Fondazione e scoprire come fare crescere la tua azienda aiutando il prossimo.