Gli alberi come simboli, gli alberi come uomini: con radici, rami e frutti. Così la quercia è da sempre allegoria di forza, come i ramoscelli di ulivo sono emblemi di pace. E sia gli alberi che gli uomini hanno bisogno di cura, di acqua, di luce; e sia gli uomini che gli alberi nascono da un seme e crescono giorno dopo giorno, lentamente.
In tutti questi anni la Fondazione Angelo Affinita ha dato libertà, autonomia, emancipazione.
Riserviamo a giovani capaci non benestanti borse di studio per un Master IPE (Io da grande sarò); diamo prospettive professionali ai minori dell’Istituto penitenziario di Airola (CreAttiva); difendiamo dalla droga i bambini del Brasile (Casa do Menor); accogliamo madri migranti in fuga dallo sfruttamento (Casa di Rut); formiamo i ragazzi del Camerun perché siano il futuro del loro Paese (Ndogmbiang – Edea) e cerchiamo di rivitalizzare le nostre periferie (MammutBus).
La Fondazione ha realizzato un calendario, il cui ricavato sarà destinato al finanziamento dei progetti. È il quarto anno che abbiamo il piacere di presentare questa iniziativa e come nelle precedenti edizioni, le illustrazioni saranno firmate da un artista locale: questa sarà la volta di Simona Lanzillo. L’idea dei lavori pubblicati sorge da un proverbio arabo: “beato colui che riesce a dare ai suoi figli ali e radici”. Stupendo, non è vero?
L’appuntamento è a Napoli domenica 29 novembre, alle ore 11, nella bellissima cornice di Palazzo San Teodoro. Offriremo ai presenti una performance musicale con Alessio Mastrodonato al pianoforte, un aperitivo e la possibilità di vedere dal vivo le opere che compongono il nuovo calendario 2016. Si tratta di variazioni sul tema degli alberi, soggetti realizzati in maniera molto personale, grazie ad una tecnica mista (colori a olio, pastelli a cera, acrilici e materia). Gli alberi come uomini, gli uomini come alberi.
Il Ginkgo Biloba è un albero antichissimo (ha 250 milioni di anni) che sopporta di tutto: temperature assai rigide, agenti inquinanti e malattie. Per avere un’idea della sua capacità di resistenza, basti sapere che ad Hiroshima è sopravvissuto persino alle radiazioni prodotte dalla bomba atomica.
Nel ricordo di mio padre io rivedo l’immagine potentissima di questa pianta.
La Fondazione che porta il suo nome è un giardino pieno di alberi, con rami, radici e frutti. In questo giardino puoi esserci anche tu: con la tua presenza all’evento o con una tua donazione.
Giovanni Affinita