Pochi giorni fa ho letto di un’iniziativa di grande umanità che si è svolta il 18 dicembre scorso in 9 carceri italiane.
“L’ALTrA cucina…per un pranzo d’amore” è un progetto nato quattro anni fa dalla partnership fra Prison Fellowship Italia, Rinnovamento nello Spirito e Fondazione Alleanza.
Si tratta di un pranzo, appunto, cucinato da chef stellati e servito a detenuti, volontari e famigliari.
Lo scorso dicembre hanno partecipato a questa giornata oltre 2.500 persone, che hanno potuto vivere un momento di speranza e condivisione fondamentale per ricostruirsi una vita fuori dal carcere.
Iniziative come questa mi fanno capire che siamo sulla strada giusta. Che sostenere progetti e associazioni che si impegnano per dare una seconda possibilità a chi è in difficoltà è il metodo vincente per cambiare davvero le cose.
Perché tutti meritano di avere gli strumenti con cui costruirsi un futuro. Il futuro che sognano.
C’è un progetto in particolare di cui ti voglio parlare.
Come il pranzo organizzato da Prison Fellowship Italia, anche questo ha come obiettivo quello di dare una speranza a chi ha perso la dignità e la fiducia in se stesso.
Solo che qui i detenuti non sono adulti, ma i giovani del carcere minorile di Airola.
Conoscere le loro storie è come ricevere un pugno nello stomaco, te lo assicuro.
Sono ragazzini appena adolescenti, con esperienze di abusi e violenza domestica alle spalle. Giovani cresciuti nelle aree più disagiate del paese, dove spesso non c’è un’alternativa concreta al crimine.
Molti di loro non hanno frequentato la scuola, e si sono ritrovati da giovanissimi a spacciare, rubare, in alcuni casi anche ad uccidere.
Questi giovani non hanno bisogno di promesse, ma di una SPERANZA CONCRETA di redenzione. Di un progetto che metta nelle loro mani i mezzi con cui affrontare la vita una volta scontata la loro pena.
Spesso, infatti, gli ex detenuti di un carcere minorile sono marchiati a fuoco. Diventa difficile, se non impossibile per loro trovare un lavoro, avere la fiducia delle persone e ritornare a vivere nella comunità.
Rispondi sinceramente: assumeresti mai un giovane che ha scontato una pena in riformatorio?
I giovani detenuti, una volta usciti, non devono solo combattere contro il pregiudizio delle persone, ma anche contro un mondo del lavoro che richiede delle competenze specifiche.
E quali competenze possono avere, se hanno passato la loro adolescenza in carcere? Senza stimoli, senza attività formative ed educative. Senza un percorso di valorizzazione dei talenti.
Per questo motivo gli amici della Fondazione Angelo Affinita hanno deciso di sostenere CreAttiva, un progetto che riabilita i giovani detenuti attraverso corsi di formazione professionale.
Da due anni questo progetto si è tradotto in un corso per diventare pizzaioli professionisti.
Grazie all’aiuto di grandi nome del settore, come il pluripremiato pizzaiolo Marco Amoriello, i ragazzi hanno potuto mettersi alla prova con un percorso di formazione professionale di altissimo livello.
Lo scorso anno il corso è arrivato alla sua seconda edizione, e ha ottenuto la certificazione Adecco.
Ecco qualche dettaglio concreto su come si è svolto:
- 292 ore di corso
- 4 giornate dedicate a visite aziendali
- 5 giornate di stage presso la pizzeria Il Guappo di Moiano
- Lezioni teoriche su alimentazione e proprietà organolettiche degli alimenti
- Lezioni pratiche su impasto, lievitazione, farcitura e cottura in forno a legna
- Momenti di verifica durante il corso
- Assistenza di tutor sia interni, che esterni al carcere
- Percorsi di orientamento al lavoro
- Inserimento degli studenti più meritevoli nella banca dati di Adecco
Come vedi, questo è un corso che non ha mezzi termini. È richiesto il massimo impegno per ricevere alla fine un risultato che nessuno prima credeva possibile.
Molti dei diplomati del corso hanno ottenuto un lavoro, e molti di quelli che lo hanno frequentato, ma devono ancora finire di scontare la loro pena, adesso hanno in mano una possibilità concreta di rinascita.
Questo corso non solo li prepara ad affrontare il mondo del lavoro ad armi pari con i giovani che sono stati più fortunati di loro, ma dà uno strumento in più per farcela.
E sai qual è? La fiducia nelle proprie capacità.
Quando perdi tutto, compresa la tua dignità, hai bisogno di sapere che vali ancora qualcosa. Ecco, il corso per pizzaiolo professionista organizzato dalla Fondazione Affinita dà ai giovani detenuti di Airola questa consapevolezza.
Ecco perché devi assolutamente entrare a far parte di questa squadra!
Investire sui giovani e soprattutto aiutare quelli che vivono in condizioni di marginalità è importante per iniziare davvero a cambiare le cose.
Vuoi fare la differenza? Dona oggi il tuo contributo per sostenere questa iniziativa. Hai l’opportunità di dare una speranza ai giovani detenuti di Airola. E di riempire la tua vita con la GIOIA DI DONARE.
Angelo Affinita diceva sempre “È l’uomo che fa la differenza”.
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