Alcuni giovani dell’Istituto Penale per Minorenni di Airola si sono diplomati come pizzaioli professionisti all’interno del carcere: un progetto sostenuto dalla Fondazione Angelo Affinita e culminato giovedì 22 dicembre con la consegna dei diplomi e cena a base di pizza all’interno dell’Istituto.
Tu forse non ci crederai, ma questo non ha precedenti, è una cosa che sta andando oltre le nostre più rosee previsioni. E che si muove e continua anche grazie al tuo impegno e alla tua dedizione verso i nostri progetti.
Donare un futuro e una piena riabilitazione umana: questa è la sfida più difficile per le carceri italiane. Ma è la sfida che la Fondazione Angelo Affinita ha deciso di accettare, insieme a te.
Perché?
Perché siamo convinti che solo il lavoro e l’eccellenza lavorativa premino sempre, soprattutto quando si parla di carceri minorili, in cui il rischio di tornare alle cattive abitudini una volta scontata la pena è altissimo.
Ti dico per questo che giovedì 22 dicembre all’interno dell’Istituto Penale per Minorenni di Airola (in provincia di Benevento) si è celebrato un primo e importantissimo passo per dare ai giovani in cerca di un’opportunità, la concreta possibilità di poter lavorare e non cadere di nuovo nelle maglie del crimine.
Queste le parole introduttive del direttore dell’Istituto penale minorile di Airola, Antonio di Lauro:
“Ringrazio di cuore la Fondazione Angelo Affinita per aver pensato e strutturato un progetto così serio e impegnativo. Un grazie va a tutti, dai ragazzi ai tutor per tutto l’impegno profuso. Per fare davvero la differenza per questi ragazzi c’è bisogno del sostegno dei privati e delle imprese, perché non sempre lo Stato riesce ad arrivare e arrivare in tempo per le esigenze di questi giovani. Per fare davvero la differenza c’è bisogno dell’intervento di tutta la comunità e di tutti i cittadini.”
Perché te lo dico? Perché voglio farti capire che questi giovani si sono diplomati come pizzaioli professionisti.
Alcuni ragazzi che hanno intrapreso la loro formazione in carcere dove tutti li davano per sconfitti.
Hanno ottenuto il diploma grazie al Corso di formazione per giovani pizzaioli realizzato col sostegno economico della Fondazione Angelo Affinita.
Il Corso ha visto il conivolgimento di importanti professionisti del settore, che hanno coordinato e supervisionato il lavoro dei giovani: Marco Amoriello – pizzaiolo e 1° classificato al Campionato Mondiale della pizza per ben tre volte – Domenico Comune, panificatore professionista e tutor esperto nella gestione di gruppi di lavoro e Patrizia Flammia, orientatrice al lavoro.
Quali sono state, secondo me, le caratteristiche migliori del corso?
Ti dico che non solo è stato insegnato un mestiere, ma si è trattato di vero e proprio orientamento al lavoro della durata di 260 ore, con una partecipazione di circa 20 giovani, tra cui quelli che poi hanno ottenuto il diploma, suddivise in quasi 90 giorni lavorativi fino a dicembre 2016, culminato con la consegna dei diplomi e la cena di festeggiamento.
Il Corso è stata un’occasione unica non solo per insegnare un lavoro ai giovani carcerati, ma anche – e soprattutto – una preziosissima occasione di crescita umana, di lavoro su di sé per “essere” ancora prima di “fare”.
I ragazzi che hanno superato il test sono stati poi ammessi alla successiva fase di stage, svoltasi presso la Pizzeria “Il Guappo” di Moiano.
È questo il modo giusto per riprendersi il proprio futuro. Il modo in cui si può davvero cambiare e rendere questo paese un paese che crede finalmente nell’impegno e nella riprese dei tanti che erano stati dati per dispersi.
Leggi le parole di uno dei ragazzi, sono stupefacenti:
“È stata la prima volta che mi sono veramente impegnato in qualcosa. La pizza napoletana fa parte della nostra tradizione e della nostra vita. Abbiamo davvero visto una prospettiva di vita e di lavoro. Voglio chiudere con il passato, anche per dare un futuro a mio figlio.”
Angelo Affinita diceva sempre “È l’uomo che fa la differenza”.
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