È possibile aiutare giovani che tutti pensano essere non recuperabili? Che hanno commesso reati? Che hanno fatto errori gravi?

Queste domande hanno una sola risposta: Quello che serve è l’uomo.

Quello che serve è la bellezza dell’umanità. Noi della Fondazione Angelo Affinita puntiamo molto, come sai tu che ci segui, su questo concetto.

E per questo oggi ti parlo di un argomento molto spinoso. Oggi ti parlo dei ragazzi chiusi nelle carceri minorili campane. Te ne parlerò senza giri di parole: Io vedo in quei ragazzi la stessa dolcezza, lo stesso spaesamento, gli stessi sogni che vedo negli occhi dei miei figli.

Credi in una vera società civile? Credi nel valore della riabilitazione? Allora questa storia commovente di speranza e lavoro fa davvero per te.

Quanto è facile vedere delle differenze, guardare agli scugnizzi dei vicoli e indicarli con disprezzo, senza capirne la sofferenza, senza capirne i grande dolore.

Ti chiedo di ascoltarmi, di essere sincero con te stesso:

TU ASSUMERESTI NELLA TUA AZIENDA UN RAGAZZO DAL PASSATO DIFFICILE? ASSUMERESTI UN RAGAZZO CHE Ѐ STATO IN CARCERE?

Te lo dico perchè questi ragazzi stanno affrontando, in carcere, un percorso di formazione professionale.

Stanno costruendo la strada sulla quale potranno correre una volta usciti dal carcere.

Stiamo parlando di bambini tra i 14 e i 18 anni, e vengono sottoposti al medesimo ordinamento penale e penitenziario riservato ai maggiori, salvo per le condanne ridotte. I reati sono spesso piccoli furti, traffico di stupefacenti, percosse. Ma in quali ambienti vivono questi ragazzi? Come si sviluppano le loro personalità?

Io non so se sei mai stato in un carcere minorile. Se hai mai avuto la possibilità di visitarne uno. Il carcere minorile non è diverso dalla galera tradizionale, troppo spesso viene considerato solo un posto in cui formarsi nella delinquenza, quasi un primo step di una futura e radiosa vita criminale.

Noi della Fondazione Angelo Affinita vogliamo spezzare la catena e vogliamo credere nella riabilitazione dei ragazzi che vengono dal carcere. Ci crediamo attivamente. Come? Te lo dico subito.

Prendi per esempio l’Istituto Penale Minorile di Airola, in provincia di Benevento, che sta intervenendo concretamente. Che sta contrapponendo all’illegalità l’etica del lavoro, del guadagno, della retribuzione.

Lo fa facendo riscoprire ai giovani detenuti l’importanza degli antichi mestieri. Come l’artigianato del distretto della ceramica San Lorenzello – Cerreto Sannita che favorisce l’uscita definitiva dal circuito penale, mediante un percorso di cambiamento e di reintegrazione che offra prospettive finalmente fuori dal carcere.

È questo il progetto che noi chiamiamo “Creattiva”.

La ceramica, come la falegnameria, l’idraulica, tutti i mestieri pratici aiutano quindi a riabilitare il minore, ma aiutano anche a diffondere un sapere artigianale che rappresenta una vera e propria primizia del nostro territorio.

Dal 2012 ad oggi la Fondazione Angelo Affinita ha donato all’Istituto oltre 25 mila euro e ha aiutato 30 minori detenuti. E ogni anno altri ragazzi vengono selezionati per lavorare.

Angelo Affinita diceva sempre “È l’uomo che fa la differenza”.

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