La storia che voglio raccontarti oggi è una bella storia di speranza.

Quante volte, guardando alle difficoltà dell’Africa e degli africani hai pensato: “bisogna dar loro una mano, ma nel loro territorio. Metterli nelle condizioni di camminare da soli, con le loro gambe”?

Se lo hai pensato anche solo una volta, prosegui nella lettura.

Questa storia nasce da un’iniziativa del Centro Studi “Nolanga” di Yaoundé, capitale del Camerun.

Il progetto è al centro di un più ampio programma di formazione dei giovani ragazzi di Yaoundé e di tutto il paese.

Perché ti parlo di un paese così lontano?

Perché in Camerun, in questo progetto abbiamo trovato tutte le caratteristiche giuste, in linea con la storia e la filosofia della Fondazione.

Abbiamo ritenuto che donare fondi qui potesse fare la differenza, secondo uno stile ben preciso: INSEGNARE A PESCARE, non donare in maniera indiscriminata dei pesci.

Seguimi, ti spiego di che stiamo parlando.

Questa è un’iniziativa che incoraggia i giovani camerunensi a lavorare anche per i loro concittadini più poveri, meno fortunati, che vivono in condizioni di miseria assoluta, senza le condizioni minime che dovrebbero essere alla portata di ogni uomo.

Così, grazie al lavoro si possono migliorare le condizioni di vita e di salute della popolazione locale.

Ma capisci bene che il mezzo non è e NON DEVE ESSERE L’ELEMOSINA.

Questi ragazzi infatti vengono messi nelle condizioni di crearsi da soli un futuro, ottengono dal centro Ndogmbiang-Edéa cure mediche, corsi di sostegno scolastico, giochi infantili e didattici.

Gli educatori invece vengono formati nell’uso del computer, così da entrare nel nuovo millennio usando le tecnologie che gli sono proprie.

Vedi? Sono giovani del Camerun FORMATI per prendersi cura delle persone che hanno accanto.

Per questo la Fondazione Angelo Affinita supporta il progetto Ndogmbiang-Edéa, e per questo ha scelto di investire capitali in una zona rurale come questa.

Qui tutti i celeberrimi problemi dell’Africa sub-sahariana sembrano essere accentuati. L’analfabetismo coinvolge quasi il 30 % degli abitanti e le cure mediche sono pressochè inesistenti.

Questo progetto parte da qui, dal miglioramento delle condizioni di vita della popolazione locale. Mira a offrire le giuste cure sanitarie alla popolazione. Per migliorare servono scuole e ospedali, luoghi atti alle attività ludiche delle bambine e dei bambini. Chiese e luoghi di ritrovo per anziani, che dal 2011 ad oggi le donazioni hanno permesso di realizzare.

Abbiamo sostenuto centinaia di studenti e incoraggiato i giovani dando loro una piccola grande speranza. Quella che si pone davanti a noi è una grande possibilità, possiamo favorire una parte della popolazione mondiale in grande difficoltà. Possiamo e dobbiamo aiutare questi uomini.

Mio padre diceva sempre: “È l’uomo che fa la differenza”.

Vogliamo provare – INSIEME – a fare la differenza? CLICCA QUI. Si aprirà una pagina dove potrai dare il tuo contributo decisivo per i progetti della Fondazione, scegliere come aiutarci tramite una donazione libera o tramite l’acquisto del libro dedicato a mio padre.

Se sei un imprenditore, troverai anche l’opportunità di essere contattato direttamente dalla Fondazione e scoprire come fare crescere la tua azienda aiutando il prossimo.

Giovanni Affinita