Può un’impresa, magari di un settore abbastanza tradizionale come quello della moda, trovare metodi efficaci e innovativi per incentivare i propri dipendenti a produrre di più e allo stesso tempo essere più felici e soddisfatti? Magari migliorando in maniera significativa il welfare aziendale ed evitando la mannaia delle tasse?
In un mondo ideale, penserai. E invece no. È una realtà in carne e ossa, per giunta tutta italiana. Ad Arezzo, Toscana. È il caso della Monnalisa, azienda aretina che opera nel settore dell’abbigliamento per bambini, fondata nel 1968 e oggi presente in oltre 60 paesi nel mondo.
Con quasi 140 dipendenti, da oggi molto più felici e soddisfatti. Perché l’azienda ha adottato un nuovo sistema di benefit flessibili per tutti i lavoratori, legati ai risultati operativi aziendali. Così che se i risultati e i traguardi vengono raggiunti assieme, è tutto l’insieme dei lavoratori a goderne a pieno. Ma non solo.
Il benefit raggiunto – che potrà essere nell’ordine dei 350/1.000 euro annui – potrà essere speso a scelta per pagare la retta dell’asilo o della mensa dei propri figli, versato in un fondo pensione o usato per estendere l’assicurazione sanitaria al proprio nucleo famigliare. Insomma: non più benefit erogati in denaro (e quindi super tassati), ma benefit che aumentano in maniera sostanziale il welfare dell’azienda, garantendo così che il denaro sia speso interamente per il beneficio dei dipendenti, senza tassazione aggiuntiva.
Un sistema che premia chi lavora e, anche, chi dirige l’azienda. Maggior produttività insieme alla maggior soddisfazione dei propri dipendenti. E non in un mondo ideale.
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Giovanni Affinita