La piaga dell’analfabetismo

In Camerun, soprattutto nelle zone rurali del Paese, buona parte della popolazione risulta priva della necessaria assistenza sanitaria e con un alto tasso di analfabetismo (quasi il 30% della popolazione totale), molti bambini vivono per strada senza la minima possibilità di accedere all’istruzione primaria. Senza adeguate cure mediche un popolo non può neanche sperare di avere un futuro, quale che sia. Un uomo, poi, che non sa leggere né scrivere è destinato al sottosviluppo, essendogli preclusa l’opportunità stessa della crescita umana e sociale.

Anche se queste persone vivono da tempo in una condizione che nessuno esiterebbe a definire d’emergenza, tuttavia, possono ancora farcela: attraverso un’offerta di solidarietà concreta, che riesca a fornire loro reale assistenza (che è cosa ben diversa dall’elemosina). E quindi: cure mediche, corsi scolastici, giochi infantili, chiese non più fatiscenti. In modo tale che tali uomini, tali donne, possano diventare, finalmente, cittadini e lavoratori consapevoli, forti, in grado di costruire una comunità coesa.

Il progetto

Per queste ragioni la Fondazione Angelo Affinita supporta il progetto sociale Ndogmbiang-Edéa, parte di un più vasto programma di sviluppo sostenibile, sia umano che sociale, che il Centro Studi Nolanga ed il Centro Culturale Lobéké stanno gestendo nel villaggio di Ndogmbiang, in Camerun.

Il Centro Studi Nolanga ed il Centro Culturale Lobéké si caratterizzano per solidità e motivazione, conoscono bene la realtà locale e in questi anni hanno perseguito obiettivi comuni alla nostra Fondazione: incoraggiare i giovani a lavorare per il bene dei loro concittadini più poveri, ad esempio. Lavorare per i più poveri, per diventare più ricchi. Come uomini e persone attente al prossimo.

I risultati, il nostro impegno

E i risultati? Eccoli, visibili: più di 250 mila euro donati e investiti dal 2011 ad oggi; circa 1250 persone visitate e curate; 230 allievi per i corsi d’inglese, francese e informatica; ristrutturazione di una scuola e sostegno alla costruzione di una nuova chiesa; 12 giovani coinvolti in idee di Startup. Eppure, tutto questo non basta: tante rimangono ancora le cose da sistemare e da realizzare.

Il nostro non è un mero discorso d’etica. Noi crediamo nella responsabilità sociale d’impresa, consapevoli che fare del bene agli altri significhi anche fare del bene alla propria azienda, che è parte integrante, viva, della società. Grazie al tuo prezioso aiuto tutte queste persone hanno avuto l’opportunità di crescere, migliorare, guardare avanti.

Sostienili, affinché possano continuare a farlo.

Giovanni Affinita