A cosa pensi quando si parla di beneficenza?
Perdona la domanda diretta, ma di recente ho letto una storia che mi ha particolarmente colpito.
Una storia di cui hanno parlato alcune riviste di moda. Ne ha scritto addirittura il New York Times.
È la storia delle giovani ragazze madri, scappate dalla tratta delle schiave, dalla violenza di mariti padroni e diventate imprenditrici di moda etnica.
Mi chiederai cosa c’entra la beneficenza con questa storia.
Ti posso rispondere che la beneficenza in senso stretto, quella assistenzialista che dona denaro senza sapere esattamente dove va a finire e come viene utilizzato, non c’entra assolutamente NULLA.
Oggi voglio parlare con te del fantastico lavoro delle ragazze della Cooperativa New Hope, che stanno rivoluzionando il concetto stesso di beneficenza.
Quando la Fondazione Angelo Affinita è nata ci siamo imposti di trovare un nuovo modo per aiutare le persone attorno a noi, gli uomini e le donne.
È per questo che sono legato ad ognuno dei nostri progetti, e lo sono perché noi non interveniamo, non ti facciamo intervenire, se non siamo sicuri al cento per cento che l’investimento vada a buon fine.
Ma soprattutto non ti chiediamo mai di fare L’ELEMOSINA a nessuno, ti chiediamo invece di credere nel vero aiuto, quello che permette alle persone di camminare con le proprie gambe con dignità.
Nell’aiuto che possa creare il modo di VIVERE. DI VIVERE BENE, di godere dei frutti del proprio lavoro, proprio come facciamo io e te tornando a casa.
Per questo ti chiedo di credere alle mie parole e ai fatti che oggi ti porto per farti capire davvero quanto sia importante aiutare una persona a rimettersi in piedi, a trovare la sua personalissima via di vita.
Perché quelle di cui ti ho parlato sono LE BASI DELLA COOPERATIVA NEW HOPE, e questi sono i nostri principi. NOI, infatti, NON VOGLIAMO FARE LA BENEFICENZA. NOI VOGLIAMO PERSONE LIBERE, DIGNITOSE, INDIPENDENTI.
Persone che un domani saranno capaci di creare ricchezza, libertà e indipendenza a loro volta.
Ti spiego:
Le ragazze della Cooperativa New Hope arrivano tutte da storie difficili ma grazie al nostro aiuto (che poi è anche e soprattutto il TUO), sono riuscite ad adeguarsi al mercato contemporaneo e alle sfide che questo ci lancia. Così hanno voluto crearsi un lavoro e, nel 2004, è partito questo piccolo sogno.
Loro sono state accolte in Casa di Rut (altro progetto da noi sostenuto e che ti suggerisco di approfondire), qui si sono assestate, hanno imparato la lingua, hanno pensato ai loro figli. Dopo questa prima fase, hanno sentito l’esigenza di affrancarsi, di camminare con le proprie gambe e, neanche a dirlo, noi ne siamo felici e inorgogliti.
La Cooperativa altro non è che un laboratorio di sartoria etnica per la formazione e l’avviamento al lavoro di giovani donne in situazione di difficoltà.
Le loro creazioni HANNO UN GRANDISSIMO SUCCESSO, incontrano il gusto di un vasto pubblico e la loro ultima borsa, la LIBEES BAG, ha avuto un enorme successo, è stata comprata in Europa e nel mondo.
Questa è la chiave del loro successo. E questo potrebbe essere l’inizio di una nuova avventura da scrivere insieme.
Per tutte loro il tuo ruolo è fondamentale: perché sei un imprenditore o un libero professionista. Nessuno meglio di te sa quali e quanti sacrifici ci vogliono per mettere su un’impresa o un’attività.
So che ti chiedo un piccolo sacrificio economico, ma è quello meglio speso. Magari non è nemmeno il momento giusto, ma non lo è stato nemmeno per queste giovani donne coi loro bimbi piccoli.
Non hanno chiesto di subire violenza, di trovarsi sole e abbandonate. Eppure è la situazione drammatica nella quale si sono trovate. Ed essere accolte, accudite, imparare un mestiere e poter continuare a vivere con dignità è quanto di più bello possa capitare nelle loro vite.
So che possiamo contare anche su di te e sul tuo aiuto per far camminare queste giovani ragazze con le loro gambe.
Angelo Affinita diceva sempre “È l’uomo che fa la differenza”.
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