Perché essere gentili con gli altri è così importante?
C’è qualcuno che ancora crede nella gentilezza. E noi ci siamo, siamo a fianco dei molti che ancora credono in determinati valori.
Lascia che ti racconti il perché con questa storia.
Una di queste persone è sicuramente Cristina Milani, la cinquantenne svizzera che è vicepresidente del World Kindness Movement fondato in Giappone nel 1996.
Hai già sentito parlare di lei?
È una ex dipendente che si è accorta a un certo punto, sfiancata dalla vita quotidiana, dalla maleducazione diffusa, da rapporti lavorativi formali e freddi.
Per questo motivo ha deciso di girare pagina nella sua vita e dopo venti anni passati da consulente di comunicazione adesso ha deciso di dedicare la sua vita alla gentilezza.
Esattamente: dedica la sua vita a essere gentile e a insegnare agli altri come esserlo.
Così ha cominciato ad andare nelle scuole, nelle università e nelle aziende.
È stata di recente intervistata dal Corriere della Sera e ti voglio riportare alcune sue frasi che mi hanno colpito moltissimo.
Come dice la Milani:
“Essere gentili aumenta la produzione di serotonina, l’ormone della felicità, quindi facilita i contatti sociali e aumenta la collaborazione”.
Ma c’è di più, infatti, questo “significa essere attenti agli altri e questo è possibile solo se si è in contatto con se stessi”
IO CREDO CHE QUESTO SIA IL PUNTO FONDAMENTALE DEL DISCORSO DI CRISTINA.
Questo che mette al centro il prossimo, l’idea che abbiamo del prossimo e che naturalmente non è che un riflesso di quella che abbiamo di noi.
Aggiunge la Milani.
“Portiamo le nostre lezioni anche nei luoghi di lavoro, perché la gentilezza, oltre a migliorare la qualità del tempo passato in azienda, rende le interazioni più efficaci. Essere gentili aumenta la produzione di serotonina, l’ormone della felicità, quindi facilita i contatti sociali e aumenta la collaborazione. Io insegno soprattutto metodi per gestire le proprie emozioni. Tutti noi abbiamo un fardello che ci portiamo dietro ed è quello che ci può rendere scortesi con gli altri aNon a caso il primo principio del manifesto della gentilezza è “vivere bene insieme: ascoltare ed essere pazienti”. Subito dopo c’è l’abc della cortesia “essere aperti verso tutti: salutare, ringraziare e sorride re” e poi “lasciare scivolare via le sgarberie e abbandonare l’aggressività”. “
Per questo nel nostro piccolo noi della Fondazione Angelo Affinita stiamo qui a testimoniare che con gentilezza e disponibilità si può far bene a noi stessi e agli altri.
Stiamo qui a testimoniare che non è vero che un’impresa fa il male della società, anzi, tutto il contrario: FA IL BENE DEL PROSSIMO.
Per questo ti chiedo di guardare bene i nostri progetti, di sentire altri imprenditori, tutte le belle realtà che animano questo paese. Poi, lo sappiamo, fa molto più rumore un albero che cade di una foresta che cresce.
Io ti dico di sentire chi fa del bene, di ascoltare le parole di quelli che vogliono creare capitale, che sentono il bisogno di aiutare la società.
Ti suggerisco di guardare le loro facce, guardare le facce di gente onesta che ha dedicato la propria vita all’impresa e ai propri lavoratori.
Ci sono tanti modi di fare impresa, uno di questi, quello che preferisco, è crescere insieme, datore di lavoro, dipendenti, amici, collaboratori. Crescere insieme e influenzarsi continuamente, a vicenda, con gentilezza e disponibilità
Per fare bene al prossimo, per fare bene a se stessi.
Angelo Affinita diceva sempre “È l’uomo che fa la differenza”.
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