“Cosa può fare la mia donazione per risolvere un problema così grande ?”

È una domanda che ti sarai fatto mille volte. Ci sono situazioni talmente disperate e piene di dolore, che viene spontaneo credere che nessuna nostra azione possa davvero cambiare le cose. Così rinunciamo.

Per questo oggi ho deciso di farti ascoltare le parole di Don Davide Banzato, che da anni si prende cura dei giovani della comunità Nuovi Orizzonti. La sua testimonianza ti farà capire qual è il tuo ruolo nella battaglia contro un male terribile.

Nuovi Orizzonti è una comunità di recupero, e il male di cui parlo è il disagio giovanile. Un male spesso incurabile, che prende tante forme diverse e non lascia scampo.

La comunità accoglie giovani tossicodipendenti, ragazzi che soffrono di disturbi alimentari, ragazzi di strada e vittime della prostituzione. Ci sono persone sole, che hanno alle spalle storie di abusi e violenze.

Don Davide ha a che fare ogni giorno con ragazzi soli, che hanno perso tutti gli affetti e, con essi, la fede nell’amore. Sono giovani senza sorriso, con gli occhi vuoti e il cuore pieno di disperazione. Sono ragazzi che hanno perso la capacità di sognare e costruirsi un futuro.

Il disagio giovanile è una piaga sociale che tocca tutti, dalle fasce sociali più benestanti, a quelle in difficoltà economiche. Lo ha capito bene Chiara Amirante, fondatrice di Nuovi Orizzonti, che negli anni ’90 ha iniziato a frequentare la Stazione Termini di Roma per aiutare questi ragazzi.

Di notte, la stazione si riempie di giovani disperati, drogati, che vendono il loro corpo per qualche spicciolo e hanno l’asfalto come letto. Qui, in mezzo a tutta questa disperazione, vent’anni fa Chiara Amirante ha iniziato la sua missione.

Un percorso difficile, di profonda fede, con l’obiettivo di ridare il sorriso a chi ha perso tutto e non crede più nell’amore.

Da una prima piccola comunità, nata nel 1994 a Trigoria, Nuovi Orizzonti è diventata negli anni un’associazione molto grande, con varie sedi in Italia e all’estero. A Piglio, in provincia di Frosinone, è stata fondata nel 1997 la sede centrale di questa comunità.

Ma come avviene il recupero sociale e psicologico di questi ragazzi?

Don Davide lo spiega bene nel video che ho voluto condividere con te. Nuovi Orizzonti è un luogo di accoglienza, certo, ma è anche e soprattutto un “moltiplicatore di bene” che aiuta i giovani in difficoltà e li forma alla solidarietà.

Grazie ad attività di:

  • accoglienza e sostegno psicologico
  • orientamento al lavoro
  • formazione e promozione culturale
  • cooperazione internazionale e servizi sociali
  • animazione e laboratori artistici

gli ospiti della comunità Nuovi Orizzonti ritrovano a poco a poco la fiducia in loro stessi e il desiderio di restituire l’amore che ricevono a chi ne ha bisogno.

Come dice Don Davide nel video, Nuovi Orizzonti non è un semplice centro di accoglienza, ma una vera e propria “università del sociale” dove si insegna un’arte molto speciale: l’arte di amare.

Qui i giovani ospiti sono in contatto con volontari che stanno seguendo percorsi di formazione, ragazzi che stanno svolgendo esperienze di servizio al prossimo, o altri che vogliono intraprendere un percorso di fede e preghiera.

Dal sogno di Chiara Amirante di costruire dei piccoli villaggi in grado di accogliere sempre più persone in difficoltà, l’anno scorso è nata una realtà davvero unica.

Il 6 novembre 2017, a Frosinone è stata inaugurata la Cittadella Cielo, e con essa un bellissimo centro ricreativo dedicato ai giovani. Qui i ragazzi possono assistere a spettacoli, concerti ed eventi creati per ridargli il sorriso e la forza di guardare al futuro.

Cosa può fare una tua donazione? Ora hai la risposta.

Infatti è proprio grazie alla donazione di persone come te che la Fondazione Angelo Affinita ha potuto contribuire alla costruzione di quel centro. E con esso, alla felicità di quei ragazzi.

A volte trovare il coraggio di cambiare le cose è difficile. Di fronte a un dolore immenso, alla disperazione delle persone e alla mancanza d’amore rimaniamo immobili, perché il male fa paura.

Non te lo nascondo: è più semplice voltarsi dall’altra parte. Quando guardi il vuoto negli occhi di un ragazzo che vive per strada e ha perso se stesso, vorresti solo scappare.

Ma scappare non è la strada giusta per provare la vera gioia. La gioia che deriva dal donare, dal fare il massimo per aiutare chi ha bisogno di noi e non ha vie d’uscita.

Ecco perché ti chiedo di non pensare a quanto sia grande il problema da risolvere, ma a quanta gioia proverai nel cercare di farlo. Siamo insieme in questa battaglia, e insieme riusciremo a cambiare la vita di questi ragazzi.

Angelo Affinita diceva sempre “È l’uomo che fa la differenza”.

Vogliamo provare – INSIEME – a fare la differenza? CLICCA QUI.

Si aprirà una pagina dove potrai dare il tuo contributo decisivo per i progetti della Fondazione, scegliere come aiutarci tramite una donazione libera o tramite l’acquisto del libro dedicato ad Angelo.

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