Poco tempo fa mi è capitato di leggere un articolo molto interessante sulla pagina Facebook del Centro Territoriale Mammut di Napoli.
Se non hai mai sentito parlare del Mammut, devi assolutamente recuperare! Questo centro infatti ha dato il via a un’incredibile rivoluzione culturale ed educativa in uno dei quartieri più malfamati della città.
Ma andiamo con ordine.
L’articolo parlava dei rischi che corrono i bambini che passano ore davanti agli schermi. Si parla di schermi di vario genere, dalla semplice TV al tablet, dal computer al cellulare. Insomma, tutti i mondi virtuali ai quali siamo esposti ogni giorno continuamente.
Confesso che io stesso sono un po’ dipendente dai mondi virtuali.
Hai presente quella sensazione di leggero panico che si prova quando il cellulare non ha campo? Oppure quando la batteria è scarica e non c’è modo di ricaricarla? O ancora quel fastidio nello scoprire che l’hotel in cui hai prenotato la vacanza non ha il Wi-Fi?
Ecco, sono abbastanza certo che sai di cosa parlo!
Il lavoro di oggi dipende da internet, così come tantissimi altri aspetti della nostra vita quotidiana. Siamo diventati un po’ meno creativi nel risolvere i problemi, e un po’ più dipendenti da oggetti elettronici che ci danno indicazioni stradali, ci indicano i ristoranti migliori e ci insegnano come curare le orchidee.
Internet non è da demonizzare, sia chiaro. È uno strumento utilissimo, anche per quanto riguarda lo studio. Ma il problema sorge quando a essere esposti ai mondi virtuali sono i bambini.
L’articolo di cui ti ho accennato riporta i dati della ricerca del dottor Federico Tonioni, direttore del primo centro pediatrico italiano che combatte le dipendenze da internet, presso il Policlinico Gemelli di Roma.
Devo dire che leggendolo la mia preoccupazione è salita alle stelle. La ricerca del dottor Tonioni ha portato alla luce effetti disastrosi sulle menti dei bambini che usano in modo compulsivo i mondi virtuali.
Non c’è solo la perdita di attenzione, l’incapacità di gestire la solitudine e il senso dell’attesa e la mancanza di creatività nell’inventare nuovi giochi.
Una delle conseguenze più disastrose e a lungo termine è la perdita di empatia. In altre parole, stando davanti a uno schermo i bambini perdono la capacità di comprendere le emozioni di un’altra persona guardandola negli occhi.
Non serve che ti spieghi quanto sia preoccupante questa scoperta.
E quanto gli adulti siano responsabili della situazione. Spesso infatti sono i genitori stessi che, per far stare buoni e zitti i propri figli, usano i mondi virtuali come babysitter a costo zero, sempre disponibili ed efficaci.
Sono tanti i bambini che vengono lasciati soli davanti alla TV per ore, ogni giorno. Senza una guida, o qualcuno che si occupi della loro educazione, questi bambini sono destinati ad abbandonare presto gli studi, a non avere aspirazioni e a fare più facilmente scelte sbagliate da adulti.
Pensi che stia esagerando?
Beh, proviamo un attimo a pensare a cosa succede in un quartiere come Scampia a Napoli, dove il numero di bambini che non crescono in un contesto famigliare sano e controllato è altissimo.
Molti di loro non vanno a scuola, passano ore davanti ai cellulari ed entrano da giovanissimi nel mondo della criminalità.
Se non vedi un filo diretto fra questi due elementi – mancanza di educazione e criminalità – Scampia te lo può spiegare in un secondo.
Qui i bambini crescono in strada, senza modelli positivi da seguire, abbandonati a loro stessi e resi adulti troppo presto, tante volte in modi traumatici.
Ma qualche anno fa, qui dove è così difficile diventare grandi, è nata una speranza: il Centro Territoriale Mammut.
Grazie a tanti giovani volontari e personale qualificato, nel cuore della piazza di spaccio più grande d’Europa, i bambini di Scampia ora hanno la possibilità di avere una vita diversa.
Cosa si può fare per combattere la criminalità e ridare il quartiere in mano ai suoi abitanti? Educare i bambini. Niente mondi virtuali per loro, ma un unico mondo reale fatto di tantissime attività educative e formative:
- Servizio di doposcuola: i bambini vengono seguiti nello svolgimento dei compiti e aiutati nell’apprendimento di un metodo di studio individuale
- Attività ludiche e musicali: corsi di break dance, laboratori d’arte e di cucina, dove i bambini imparano a conoscere gli ingredienti e a mangiare in modo sano, corsi di teatro popolare
- Attività culturali: gite a musei, gallerie d’arte e monumenti storici
- Laboratori artigianali: corsi di falegnameria legati ai laboratori di teatro popolare
Le attività sono tantissime, e sono diventate ancora di più grazie a una bellissima novità a quattro ruote, resa possibile dalla Fondazione Angelo Affinita e dai tanti sostenitori del progetto: il Mammutbus.
Grazie a questo camper trasformato in ludobus, il Centro Mammut ora può viaggiare per le strade di Scampia, raggiungendo così molti più bambini e trasformando le vie della droga in centri educativi a cielo aperto.
Se vuoi che questa fantastica iniziativa abbia un domani, adesso è venuto il momento per te di agire. I bambini sono il nostro futuro, si MERITANO UN FUTURO, e il Centro Territoriale Mammut è in grado di darglielo.
Ecco perché la Fondazione Affinita ha deciso di sostenere questa associazione e le sue iniziative.
Grazie ai tanti amici della Fondazione siamo riusciti a donare il Mammutbus ai volontari del centro, e ai bambini di Scampia. Ora dobbiamo fare di più.
Dai il tuo contributo oggi, per salvare dai danni dei mondi virtuali e dalla criminalità tanti bambini, donando loro una vita vera, fatta di sogni e obiettivi futuri.
Angelo Affinita diceva sempre “È l’uomo che fa la differenza”.
Vogliamo provare – INSIEME – a fare la differenza? CLICCA QUI.
Si aprirà una pagina dove potrai dare il tuo contributo decisivo per i progetti della Fondazione, scegliere come aiutarci tramite una donazione libera o tramite l’acquisto del libro dedicato ad Angelo.
Se sei un imprenditore, troverai anche l’opportunità di essere contattato direttamente dalla Fondazione e scoprire come fare crescere la tua azienda aiutando il prossimo.