“Don Tonì, forse se vi incontravo prima non finivo qui dentro.”

Cosa rispondi a Luigi, questo ragazzo minorenne finito in carcere per camorra? Cresciuto ai margini, senza una guida, senza prospettive che gli mostrassero la bellezza del mondo. Il mondo che si nasconde dietro al muro del cortile di cemento in cui ha passato tutta la vita.

È una domanda spiazzante, che ti ferisce come una freccia scagliata dritta nel cuore. E tu sai di non avere le parole per rispondergli. A meno che…

A meno che non ci sia una via d’uscita da quel carcere. Una via che alcuni imprenditori, insieme a strutture del no-profit, educatori, laici, religiosi e la Regione Campania, hanno aperto poco tempo fa a Napoli.

Ti voglio raccontare di una giornata piena di emozioni, che ha dato il via a un progetto che ha l’obiettivo di dare un futuro a tanti giovani in difficoltà.

Lo scorso 11 febbraio, presso l’Istituto Don Bosco del rione Doganella di Napoli, è nata la Scuola del Fare. Ti spiego subito di cosa si tratta.

La Scuola del Fare è un’iniziativa che ha l’obiettivo di formare giovani dai 13 ai 15 anni nei settori professionali dell’automotive e dei servizi logistici. La partnership con aziende del territorio, fra cui anche SAPA, permetterà agli studenti di svolgere stage formativi e di collegarsi al mondo del lavoro.

I primi 40 alunni inizieranno fra poco le lezioni, che si svolgeranno in aule dove la bellezza, il design e le aree verdi diventano ulteriori spunti di apprendimento. Perché, come ha detto Alessandro Mele, partner dell’iniziativa e amministratore delegato della scuola d’eccellenza Cometa:

Educhiamo anche con la bellezza e il lavoro. Noi pensiamo che nel cuore di ciascuno di noi, come ci ha insegnato il fondatore di Cometa Erasmo Figini, questo desiderio conviva con l’aspirazione alla giustizia. Solo se queste due spinte si coniugano passa il messaggio, ci si forma e le vite cambiano.”

Bellezza e lavoro. Ecco i due punti cardine della Scuola del Fare, che vuole diventare per molti giovani in difficoltà un ponte verso il lavoro, cioè verso la salvezza.

Alla giornata di inaugurazione hanno partecipato i portavoce delle aziende partner, le fondazioni e i privati che hanno sostenuto la Scuola del Fare fin dal principio, garantendole fondi per i primi 3 anni di attività.

Fra questi, Antonio Riva, presidente della Fondazione Riva, che ha sottolineato l’importanza di creare una rete sociale fra le varie realtà, per dare ai giovani un sostegno concreto nella loro crescita:

“La scuola vuole sostenere la crescita professionale e umana di questi ragazzi. Abbiamo messo in rete fondazioni del territorio, scuole, aziende e istituzioni. I Salesiani sono un’eccellenza nella formazione, e i docenti della Scuola del fare sono persone non solo preparate, ma anche spinte da una grande passione e dalla voglia di mettersi in gioco. Vogliamo fare di questa scuola un punto di riferimento per la Campania, non solo per Napoli. Per quanto riguarda invece i partner aziendali, abbiamo privilegiato soprattutto le aziende del territorio, per creare un ponte tra formazione e lavoro”.

Molto commovente è stato anche l’intervento di Don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Polis per le vittime innocenti delle mafie, che ha raccontato la sua esperienza nelle carceri minorili e ha ricordato a tutti che “non è mai troppo tardi”.

E che ogni persona, soprattutto i minori, ha il diritto di riscattarsi e inseguire i propri sogni.

Angelo Santorsola, Superiore dei Salesiani del Sud, ha inoltre ribadito l’importanza di FARE INSIEME, per essere più forti, per crescere e per dare vita a progetti in grado di sostenere la bellezza dei giovani e valorizzare così un intero territorio.

3 anni sono tutto e niente per un giovane come Luigi. Un giovane che, se avesse avuto la possibilità di frequentare la Scuola del Fare, probabilmente ora non sarebbe in carcere.

Dona il tuo contributo a sostegno di questa iniziativa fondamentale, e dai altri 10, 100, 1000 anni di vita alla Scuola del Fare! Ogni anno di studio, lavoro e bellezza è una porta in più che si spalanca di fronte a Luigi e lo porta lontano.

Via dal carcere, via dall’illegalità, via dalla disperazione.

Angelo Santorsola ha detto: “l’istruzione professionale intercetta le competenze e le capacità dei ragazzi e combatte la dispersione scolastica”. Vuoi aiutarci a rendere tutto questo una realtà per tanti giovani in difficoltà?

Diventa donatore della Fondazione Angelo Affinita! Insieme potremo cambiare la vita di Luigi e FARE LA DIFFERENZA.

Angelo Affinita diceva sempre “È l’uomo che fa la differenza”.

Vogliamo provare – INSIEME – a fare la differenza? CLICCA QUI.

Si aprirà una pagina dove potrai dare il tuo contributo decisivo per i progetti della Fondazione, scegliere come aiutarci tramite una donazione libera o tramite l’acquisto del libro dedicato ad Angelo.

Se sei un imprenditore, troverai anche l’opportunità di essere contattato direttamente dalla Fondazione e scoprire come fare crescere la tua azienda aiutando il prossimo.