Quanto è bello vedere gli uomini aiutarsi l’uno con l’altro?
È forse una delle più belle vittorie a cui abbiamo la possibilità di assistere.
E così la storia che voglio raccontarti oggi è una storia piena di uomini che aiutano altri uomini. SEGUIMI, TE LA RACCONTO!
Bisogna sempre concentrarsi su chi crea lavoro, sulle donne e sugli uomini che in questa bella e grande nazione si impegnano ogni giorno nel tentativo di creare occupazione, di farlo al massimo delle loro possibilità.
È così che nasce l’idea del Telefono Arancione.
È Lorenzo Orsenigo ad averla lanciata, grazie alla sua ASGI, l’Associazione San Giuseppe Imprenditore, che mira a diffondere i casi di buona imprenditorialità e a difendere quelle aziende che creano lavoro nel rispetto delle leggi e che aiutano gli imprenditori in difficoltà.
Ascolta tu stesso le parole di Orsenigo:
«Bisognerebbe cambiare la Costituzione: l’Italia è una Repubblica fondata non sul lavoro, ma su chi crea lavoro. La nostra associazione nasce per affermare valore e ruolo sociale degli imprenditori».
L’idea è nata da imprenditori in difficoltà, come potresti essere tu, che hanno superato il dramma sdella crisi. Il TELEFONO ARANCIONE nasce come servizio gratuito e garantisce ascolto e supporto grazie ai professionisti che possono garantire aiuto e supporto.
Il servizio è già attivo con linea telefonica e mail. Ma, per gli organizzatori è solo l’inizio, stando a sentire Orsenigo:
«L’Asgi vuole coinvolgere imprenditori dei più diversi settori dall’agricoltura al commercio – ha detto Orsenigo – Vogliamo creare eventi, diffondere la cultura del fare impresa con etica, sviluppare rapporti per rafforzare le buone pratiche».
È stato ad Asti l’evento inaugurale dell’associazione, che è stata ospite della Congregazione degli Oblati di San Giuseppe, in occasione del convegno «Creare lavoro unge l’imprenditore di dignità?», titolo che prende ispirazione dalle parole di Papa Francesco.
È per questo che la Fondazione Angelo Affinità ti parla un progetto del genere. Perché crediamo nell’importanza di costruire occupazione, di costruire posti di lavoro.
Non male, vero?
Ti consiglio a questo proposito di dare un’occhiata al nostro progetto Ndogmbiang-Edéa, che offre la possibilità ai ragazzi camerunensi di imparare un lavoro, di imparare a camminare sulle proprie gambe.
Angelo Affinita diceva sempre “È l’uomo che fa la differenza”.
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