È facile, soprattutto sotto le feste, dimenticare le persone meno fortunate di noi, di te, di me.

Così nell’augurarti un felice anno nuovo vorrei rubarti un po’ di tempo per raccontarti una storia. C’è, in Brasile, una speranza chiamata Casa do Menor.

Una speranza in uno scenario di disperazione desolante. Giovani, tanti bambini che vivono lungo le strade e sono dipendenti dal crack.

Sì, hai letto bene: il crack. Una delle droghe peggiori e letali che ci siano in circolazione. Se non ti uccide nel corpo, ancora peggio, ti uccide nell’anima.

Ti rende impossibile fare qualsiasi cosa, ti rende pressocché un’ameba senza le cure adeguate di riabilitazione.

Il progetto Casa do Menor, nato da un’idea di Padre Renato Chiera ha portato alla realizzazione di dieci case famiglie, di cui nei pressi di Rio. La casa funge da ambulatorio, centro ludico e sportivo.

Grazie a queste case d’accoglienza siamo riusciti a salvare più di 15.000 bambini che sarebbero stati altrimenti facili prede di narcos, delinquenza e prostituzione.

Io non voglio parlarti di fumose idee o adozioni a distanza.

Ti sto parlando di fatti concreti, come concreto è il contributo della Fondazione Angelo Affinita che, contribuendo attivamente alle iniziative di Padre Renato Chiera, è riuscita a realizzare tutta una serie di corsi professionali.

I ragazzi hanno così potuto frequentare laboratori di formazione per falegnami, parrucchieri, estetisti, meccanici e serramentisti. L’obbiettivo è appunto quello di renderli indipendenti, insegnare loro a camminare con le proprie gambe attraverso un lavoro.

Queste bambine e questi bambini vengono letteralmente tolti dalla strada, dalla Favela, per entrare in una vera e propria famiglia, dove possono imparar, con amore, un lavoro onesto.

Tanto è stato fatto e tanto può ancora essere fatto grazie al tuo aiuto e ai tanti che come te hanno contribuito allo sviluppo dei nostri progetti. Ti invito così a guardare il video qui sotto, racconta, con le parole di Renato Chieri, una cena di solidarietà svoltasi nel 2012, un altro modo di fare del bene divertendosi.

Mio padre diceva sempre “È l’uomo che fa la differenza”.

Vogliamo provare – INSIEME – a fare la differenza? CLICCA QUI. Si aprirà una pagina dove potrai dare il tuo contributo decisivo per i progetti della Fondazione, scegliere come aiutarci tramite una donazione libera o tramite l’acquisto del libro dedicato a mio padre.

Se sei un imprenditore, troverai anche l’opportunità di essere contattato direttamente dalla Fondazione e scoprire come fare crescere la tua azienda aiutando il prossimo.

Giovanni Affinita