In una bella intervista rilasciata a L’Indro Corrado Passera parla del Terzo settore in Italia e lo fa con un occhio rivolto al futuro del Paese, sottolineando con forza come sia un settore sempre più strategico.

“Uno dei pilastri fondamentali per lo sviluppo sostenibile del Paese è quello della coesione sociale, che tiene insieme tanti pezzi della società. Con una particolare attenzione al Terzo Settore perché sono convinto che il futuro della nostra società debba essere fondato saldamente su tre gambe: il privato profit, il privato non profit o low profit e il pubblico. Il no profit e il low profit rappresentano la strada concreta e praticabile per sottrarre molte competenze al pubblico,per avere uno Stato più leggero lasciando maggiore spazio all’autorganizzazione delle comunità“.

Un settore, quindi, da valorizzare con più forza e coraggio. Perché è fondamentale – oggi più che in passato – osservare con cura e attenzione i bisogni delle persone in difficoltà e aiutarle concretamente a uscire dalla situazione di crisi in cui versano. No assistenzialismo statale, ma credere e dare un’opportunità diretta a chi ne ha bisogno.

“Il Terzo Settore ha radici antiche e oggi il volontariato è parte integrante del nostro sistema sociale: protezione civile, assistenza delle famiglie bisognose, ricerca scientifica, protezione animali, cultura, sanità. A seguito dei cambiamenti economici e politici, il Terzo Settore non può restare fermo“, lo sottolinea Raffaele Picilli, fundraiser e Amministratore dell’agenzia Raise the Wind.

Il Terzo settore va a colmare alcune lacune e inefficienze dello Stato, assumendo così, via via, un ruolo sempre più importante. Valorizza l’uso delle intelligenze, delle sensibilità e delle persone in grado di risolvere i problemi. A fronte dei problemi che incontra ogni giorno, il Terzo settore è davvero in grado di dare un contributo fondamentale, sia da un punto di vista etico che gestionale e amministrativo. Come un vero e proprio pilastro del nostro Paese.

Giovanni Affinita