Oggi voglio parlarti di questa nuova piccola rivoluzione, una rivoluzione silenziosa, di cui non si parla ma che investe centinaia e centinaia di persone nel nostro paese e in tutta Europa: è nella famiglia il vero Welfare State.
Non ci credi?
Prova a pensarci. A chi ti affideresti oggi se avessi bisogno di aiuto? Alle banche? Allo stato? Pensaci bene! Ci sono numerose ricerche statistiche grazie alle quali stiamo imparando a capire che, mentre tutti parlano di rivoluzione tecnologica, quella a cui ci troviamo di fronte è una rivoluzione sociale.
Ti faccio qualche esempio pratico: la Community Media Reserch ha avviato una ricerca statistica nel Nord – Est italiano e ha scoperto che in quest’area geografica il 93, 3 % degli abitanti, in una situazione di difficoltà si rivolgerebbe alla propria famiglia o agli amici.
Pochissimi si dicono pronti ad affidarsi alle banche o allo Stato. Sono in tanti, invece, a dire che, quando hanno dovuto attraversare un momento particolarmente grave, sia dal punto di vista umano che dal punto di vista economico nel corso della loro vita, si sono rivolti, fuori dalla famiglia, ai propri vicini di casa, o alla parrocchia.
Cosa significa questo?
Significa secondo me che, in tempi sempre più fluidi e dispersivi, le persone hanno ancora bisogno del contatto umano, del dialogo del confronto. Significa che l’ente, l’istituzione, viene e verrà sempre dopo la persona e il rapporto di fiducia che con essa si istaura.
Dappertutto nascono le così dette Social Street, vale a dire le strade sociali, che niente hanno di diverso dal vecchio concetto di vicinato solidale, quando i nostri padri e le nostre madri trovavano nella vicina di casa un aiuto per portare i propri figli a scuola, o per prendere le uova.
Si tratta di uno scambio: è la natura stessa del commercio.
E allora ti faccio una domanda: Come dovrebbe comportarsi un’azienda se non come una famiglia?
Reti amicali, mondi volontari e famiglie sono l’elemento centrale del nostro capitale sociale. È di questo che siamo fatti, è questa una delle forze più grandi del nostro paese: la famiglia, gli amici.
Un rapporto basato su un’inesauribile e granitica fiducia reciproca.
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