Non c’è scarto che non possa fiorire.

Mi piace tanto questa frase, che Suor Rita Giaretta di Casa Rut ha fatto diventare il motto della Cooperativa NewHope. Credo che sia un frase che vale per tante cose nella vita.

In fondo tutti abbiamo vissuto un momento in cui ci siamo sentiti degli scarti. In cui le nostre mancanze ci sembravano barriere impossibili da valicare.

Per farti un esempio, voglio raccontarti la storia di Giorgio.

Giorgio è un ragazzo non vedente di 22 anni. Il suo handicap gli ha impedito per tanti anni di trovare un lavoro e di vivere in modo indipendente. Poi la sua vita è cambiata grazie a un’idea.

Ma non una qualsiasi. Sto parlando di un’idea imprenditoriale, che è riuscita a trasformare la mancanza di Giorgio in un valore aggiunto.

Un imprenditore ha aperto un ristorante particolare, tutto incentrato sui due sensi principali che vengono stimolati mentre si mangia: il gusto e l’olfatto.

I commensali che vogliono provare un’esperienza diversa, dove i loro sensi – tutti tranne la vista – vengono amplificati al massimo, si ritrovano in un locale completamente buio.

I camerieri li accompagnano ai tavoli, servono e spiegano le pietanze, dopodiché rimane solo l’unicità di un pasto gustato senza poter vedere cosa c’è nel piatto.

E quale migliore cameriere di un cieco può guidare i commensali durante una cena così particolare?

Grazie all’idea di questo imprenditore, oggi Giorgio ha un lavoro che gli ha ridato dignità, indipendenza e soddisfazione. Un lavoro in cui si sente apprezzato per la sua unicità.

Ti rendi conto di cosa può fare un’idea imprenditoriale messa in atto? Non esagero se dico che può salvare una vita.

Come vivrebbe oggi Giorgio se non avesse avuto questa opportunità? Un uomo cieco, dipendente dai genitori forse, insoddisfatto di se stesso e senza una ragione per alzarsi al mattino.

Quest’immagine è quella contro cui gli amici della Fondazione Angelo Affinita si battono ogni giorno.

Sono imprenditori come te, che hanno messo a disposizione di chi ha bisogno di aiuto le loro capacità. E non per un tornaconto personale, ma per mettere in moto una STRUTTURA DEL BENE.

Perché nessuno vuole vivere in un mondo dove non c’è diritto alle seconde possibilità.

Da imprenditore quale sei, hai fra le mani una grande responsabilità.

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Intorno alla tua azienda ruotano tantissime realtà che ne dipendono. Lo sai bene. Ci sono i dipendenti, le loro famiglie e altre aziende che lavorano grazie alla tua.

Il mondo è abituato a vedere gli imprenditori come affaristi senza scrupolo, ma la realtà è ben diversa! Perché essere imprenditore significa donarsi. Significa agire spinti dalla volontà di creare un circolo virtuoso di sviluppo e crescita comune.

Non parlo di quelli che fanno il loro lavoro solo per il proprio guadagno, certo. Quelli non sono imprenditori, ma persone spinte solo dal loro istinto predatorio.

Parlo di persone come te, che ogni giorno si alzano la mattina e vanno al lavoro con un obiettivo: fare del proprio meglio per PRODURRE UN BENE CHE CONTINUA.

Per questo ho assoluto bisogno del tuo aiuto.

Ho bisogno delle tue capacità, del tuo spirito imprenditoriale, del tuo coraggio nel voler creare ogni giorno qualcosa di nuovo e di buono.

Diventare donatore della Fondazione Angelo Affinita non significa donare qualcosa di più. Significa dedicare la sovrabbondanza di sforzi che già fai nella tua routine quotidiana per investire in un’altra società.

Questo è la Fondazione. Una società che sostiene progetti di valore, che crescono e hanno effetti positivi che durano nel tempo.

Hai mai investito tempo e denaro in un progetto che muore una volta finiti i fondi? È una domanda retorica, ovviamente! Quale imprenditore lo farebbe?

Investire oggi nella Fondazione Affinita significa sostenere progetti che vanno ben oltre le risorse iniziali! Progetti che danno a chi ha bisogno di aiuto gli strumenti con cui camminare con le proprie gambe.

Certo, le risorse economiche possono fare molte cose. Ma prova a pensare cosa potremmo fare, INSIEME, unendo a queste risorse lo spirito imprenditoriale che abbiamo in comune.

Prova a vedere com’è cambiata la vita di Giorgio grazie all’unione di questi due fattori. Oggi non è più un cieco disoccupato, ma un uomo soddisfatto, indipendente, che ha potuto esprimere la sua dignità nel mondo.

Mi fido di te, e di quella passione che ti ha portato ad arrivare dove sei oggi. È grazie a quella passione, infatti, che potremo innescare un vero cambiamento e produrre un volano di crescita positiva.

Diventa un donatore della Fondazione Affinita. Il tuo aiuto è prezioso per dare vita a un bene che continua nel tempo e dà a chi soffre la possibilità di rinascere.

Angelo Affinita diceva sempre “È l’uomo che fa la differenza”.

Vogliamo provare – INSIEME – a fare la differenza? CLICCA QUI.

Si aprirà una pagina dove potrai dare il tuo contributo decisivo per i progetti della Fondazione, scegliere come aiutarci tramite una donazione libera o tramite l’acquisto del libro dedicato ad Angelo.

Se sei un imprenditore, troverai anche l’opportunità di essere contattato direttamente dalla Fondazione e scoprire come fare crescere la tua azienda aiutando il prossimo.