Cosa ci spinge a sacrificarci per qualcosa e ad inseguire i nostri sogni? Don Davide Banzato risponde parlandoci del suo rapporto con la perseveranza e prende in prestito dalla favola di Peter Pan tre elementi fondamentali per raggiungere i propri obiettivi
Prima di svelarti quali sono i tre elementi che possono fare la differenza nella tua vita e permetterti di affrontare i momenti difficili che la vita ci mette davanti, lasciami condividere con te l’esperienza che questo giovane sacerdote ci ha donato.
Don Davide è l’assistente spirituale della Comunità Nuovi Orizzonti.
Si tratta di un’associazione fondata agli inizi degli anni ’90 da Chiara Amirante che, spinta dal desiderio di aiutare i senza tetto e i giovani tossicodipendenti che gravitavano intorno alla Stazione Termini di Roma, aprì un centro di accoglienza molto speciale, dove per la prima volta, tutti questi ragazzi perduti hanno trovato qualcuno pronto ad ascoltarli.
Davide lasciò casa sua giovanissimo per raggiungere Chiara e seguire il suo esempio. Partì da Padova alla volta di Roma a soli 17 anni e si ritrovò a vivere in una casa con 27 persone accolte in comunità. Si trattava di giovani donne sottratte alla schiavitù della prostituzione, di ex carcerati e di tossicodipendenti.
Iniziò da subito le missioni di strada portando assistenza ed aiuto a ragazzi abbandonati dalla società. Come quella volta che si ritrovò a Centocelle, una periferia difficile di Roma, per evangelizzare i ragazzi al Forte Prenestino, uno degli storici centri sociali della Capitale.
Qui, mentre insieme ad altri volontari ascoltava e si confrontava con i giovani, Don Davide ebbe il suo primo incontro con la perseveranza. Un sacerdote salesiano, infatti, gli disse:
“Bravo Davidino, ma ricorda una cosa: solo chi persevera fino alla fine sarà salvo!”
Parole sagge e sentite, da parte di chi vedeva entusiasmo negli occhi di Davide sapendo che questo va costantemente alimentato per non essere perduto nei momenti di sconforto che sarebbero sicuramente arrivati.
E Davide, peccando della superbia tipica di molti giovani, non diede tanto peso a queste parole che però gli sarebbero tornate molto utili in futuro.
Come quando, ad esempio, riuscì ad aiutare Massimo a sconfiggere la dipendenza dalla cocaina. Questo trentenne di Guidonia aveva aperto un ristorante e stava recuperando i rapporti con la moglie che aveva lasciato anni prima. Ma una mattina, proprio quest’ultima chiamò Davide in preda al panico dopo aver ricevuto un messaggio che sapeva di addio da parte dell’ex marito. Insieme raggiunsero il locale di Massimo ma, purtroppo, lo trovarono impiccato alla porta.
Oppure dopo la sua prima esperienza in Brasile, dove sotto il cocente sole estivo, lui ed altri volontari della Comunità Nuovi Orizzonti si armarono di pala e piccone per costruire case che sarebbero servite ad accogliere decine di bambini bisognosi.
Una gioia immensa, come la delusione che ebbe tornando l’anno successivo e non trovando più nessuno. I bambini erano scappati dal centro ed avevano anche rubato tutto ciò che avrebbero potuto rivendere.
Momenti difficilissimi in cui la perseveranza può abbandonarti. Perchè da sola non basta. Di per sè non è un valore positivo. E allora di cosa si ha bisogno?
“Ci vuole dell’altro. Chiedersi perchè! Perchè lo fai? Per chi? Qual è il tuo obiettivo?”
Perchè se si perde il proprio obiettivo, se non lo si alimenta, qualsiasi ostacolo diventa insormontabile e la perseveranza viene meno di fronte alle prove più dure.
Cosa fare quindi?
A Don Davide piace sognare e ridurre tutto alle favole. E ricorda quella di Peter Pan, che per volare – e SOGNARE – aveva bisogno di tre elementi che possiamo prendere in prestito nella nostra vita di tutti i giorni:
- Un pensiero felice. Le cose belle, le vere esperienze d’amore sono il motore della nostra vita a cui pensare soprattutto nei momenti di sconforto.
- Polvere di fata. “Sarebbe facile fare dell’ironia – dice spiritosamente Don Davide – ma intendo la grazia di Dio”. Si può perseverare anche nel male ma per raggiungere grandi obiettivi c’è bisogno di questo grande dono.
- Bisogna crederci. Non c’è bisogno di aggiungere altro, non trovi?
Quando questi elementi si combinano tutto diventa possibile e dei piccoli miracoli avvengono sotto i nostri occhi.
Come è successo a Mirko, un ragazzo di Trento che il papà aveva iniziato alle droghe e maltrattato sin da bambino. Un padre che nel paese veniva definito “mostro” per aver assassinato una persona. Mirko riusciva a ritagliarsi un attimo di tranquillità solo chiudendosi nello stanzino fingendo di fare il gioco del silenzio. Don Davide l’aveva trovato in overdose per strada, dietro una cartiera abbandonata di Verona. Gli portò la parola di Gesù e gli parlò della possibilità che c’era, anche per lui, di ricominciare a vivere.
Ma Mirko stava tentando il suicidio e non volle saperne. Così gli lasciò un bigliettino con i contatti della Comunità. Una settimana dopo, Mirko venne portato in carcere in seguito ad una rissa e, inspiegabilmente, aveva conservato quel bigliettino e chiese di essere portato a Nuovi Orizzonti.
Iniziarono per lui quattro anni durissimi. Quattro anni di perseveranza che gli hanno permesso di iniziare una nuova vita.
Oggi insieme a sua moglie gestisce tre Comunità con grande impegno, è padre di tre figli e di tanti altri ragazzi che ama come fossero sangue del suo sangue.
Mirko ha messo in piedi anche un’impresa sociale: nel convento dei Cappuccini di Trento gestisce un servizio di catering che dà lavoro e dignità a tanti ragazzi, anch’essi alle prese con la loro nuova vita.
Questi sono i risultati dell’amore e dell’unione dei tre elementi fondamentali per sognare e perseverare. Elementi che sono utili anche a tanti imprenditori che spesso perdono la bussola e che Don Davide accoglie nelle sue Comunità. Professionisti come te ma che hanno puntato tutto su un profitto sterile e dannoso, conseguenza di valori sbagliati. Magari tralasciando la famiglia, gli affetti e persino se stessi.
Imprenditori che non sanno più chi sono, dove vanno… ma che tu puoi aiutare a ritrovare la strada facendo la differenza per loro.
Cosa aspetti, quindi? Se ti ha appassionato la storia di Don Davide, entra anche tu nel gruppo di imprenditori illuminati che sostengono i progetti della Fondazione Angelo Affinita.
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