Oggi voglio raccontarti una storia di successo, di grande successo. Oggi voglio parlarti di ragazze rinate. Arrivate in Italia in fuga dai loro paesi e che dalla violenza subita, sono arrivate a far parlare di sé persino sul New York Times!
Parliamo di giovani ragazze costrette a prostituirsi in Italia, di schiave che per liberarsi hanno bisogno di una grande alleata: hanno bisogno di avere fiducia in sé stesse.
Per questa ragione oggi voglio parlarti del sogno della Cooperativa New Hope.
Per farlo voglio usare parole non mie, ma voglio invece farti sentire la testimonianza di una grande donna. Voglio farti sentire le parole di Suor Rita Ciaretta, e il suo video di testimonianza che ti linko quaggù.
Suor Maria ha iniziato la sua attività l’8 marzo del 1997 andando sulla strada per parlare con le ragazze che lì venivano schiavizzate e in questi anni più di quattrocento ragazze hanno scelto di passare da Casa di Rut.
Casa di Rut dona una prima accoglienza alle donne disperate e ai loro bambini, sostenendoli economicamente (con contributi per le rette del nido o per l’affitto della casa, ad esempio) per un periodo che va dai 6 ai 12 mesi.
Per questo la Fondazione Angelo Affinita ha deciso di sostenere questo progetto, perché dona loro la possibilità di farcela. Perché aiuta queste madri ad affrontare il cammino burocratico per mettersi in regola.
Qui hanno trovato la giusta accoglienza, sono state trattate con il rispetto che mancava loro da troppo tempo.
Qui a Casa di Rut, in questo piccolo rifugio, le ragazze hanno finalmente la serenità di ripartire e di affrontare la vita in modo finalmente nuovo.
Casa di Rut è davvero un piccolo rifugio. Ed è questa la sfida che secondo me oggi abbiamo davanti: LA CREAZIONE DI PICCOLI RIFUGI.
Ma questo non basta, ECCO QUINDI CHE NASCE LA COOPERATIVA NEW HOPE.
Come puoi sentire direttamente da questa splendida donna, da Suor Giaretta, le ragazze hanno bisogno di lavorare.
Srtare nell’accoglienza, dopo il tempo fisiologico che serve loro per riuscire a guarire le ferite del loro corpo e della loro mente, le vincola, le limita.
Finché queste donne rimangono nell’assistenza si sentono constantemente vincolate e non hanno quella libertà e quell’indipendenza necessaria per crearsi una propria strada.
Per terminare il loro percorso queste ragazze hanno bisogno di LAVORARE. Hanno bisogno di affermare se stesse.
Il lavoro delle Suore nella gestione della Comunità – che attualmente ospita 8 giovani donne: 5 in Casa di Rut (1 con figlio piccolo, 2 incinte e 2 sole) e 3 nell’appartamento in via Leonardo da Vinci, sempre a Caserta – non smette di starci a cuore.
TI SUGGERISCO CON IL CUORE DI ASCOLTARE LA TESTIMONIANZA DI SUOR GIARETTA, BELLA COME LE VITE DELLE RAGAZZE DI RUT.
Angelo Affinita diceva sempre “È l’uomo che fa la differenza”.
Vogliamo provare – INSIEME – a fare la differenza? CLICCA QUI. Si aprirà una pagina dove potrai dare il tuo contributo decisivo per i progetti della Fondazione, scegliere come aiutarci tramite una donazione libera o tramite l’acquisto del libro dedicato a mio padre.
Se sei un imprenditore, troverai anche l’opportunità di essere contattato direttamente dalla Fondazione e scoprire come fare crescere la tua azienda