Questa è una storia che mi sta particolarmente a cuore, e credo che non ti ci vorrà molto per capire il perché.

È una storia di donne coraggiose che non si sono date per vinte, che non si sono “buttate via”.
Questa è una storia di fiori, di riscatto, di nuova dignità. Di integrazione col territorio.

La ragazza che vedrai nel video che ti ho linkato qui giù si chiama Alessandra. Lei è una delle anime della Cooperativa New Hope.

New Hope è un laboratorio di sartoria per la formazione e l’addestramento al lavoro pensato e realizzato dal centro di accoglienza Casa Rut di Caserta. Questa, dal 1995 cerca di offrire una seconda possibilità alle donne in difficoltà, siano esse sole o, come spesso succede, con figli.

Alessandra ha iniziato a lavorarci come volontaria ed è poi stata assunta insieme alle altre sei ragazze che, invece, vengono dall’esperienza Casa di Rut, che sono: tre donne africane, una est europea, due italiane, e un’altra che viene dall’est Europa. Queste donne vengono tutte retribuite dalla cooperativa, anche le tirocinanti.

Sono ragazze tecnicamente bravissime, riescono a creare e confezionare i prodotti in pochissimo tempo. I macchinari industriali che utilizzano sono stati donati dalla regione, il loro merito è quello di aver imparato velocemente a usarli.

Ma è proprio il prodotto il centro del loro e del nostro interesse. Un prodotto fatto con amore, artigianalmente.

Così voglio farti concentrare sulle parole usate da Alessandra, quando parla del piccolo fiore di stoffa che tiene in mano, fatto dalle sue colleghe, e della filosofia che c’è dietro:

Non c’è scarto che non possa fiorire. Perché è questa la semplicità che cambia il mondo: un piccolo fiore di stoffa, un “prodotto” d’amore.

Queste donne hanno accantonato il loro passato, non ne parlano, non se ne preoccupano. Son invece lanciate verso un futuro luminoso e pieno. Vogliono che i loro prodotti si vendano perché sono belli, realizzati con cura e dedizione. Non perché loro sono state sfortunate.

“TUTTI POSSONO FIORIRE, PER QUESTO DOBBIAMO ACCOGLIERE E NON BUTTARE”.

Mio padre diceva sempre “È l’uomo che fa la differenza”.

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Giovanni Affinita