Basta cercare un po’ tra le notizie di Google, o sfogliare i giornali italiani per rendersi subito conto che forse il mestiere più odiato in questo paese (ma non solo) è quello dell’imprenditore e del libero professionista.
E io mi chiedo perché?
Forse lo stereotipo dell’imprenditore/libero professionista italiano non è dei migliori, tanti sono stati nella storia italiana gli imprenditori collusi con sistemi mafiosi o criminali, molti gli imprenditori dal passato, per così dire, poco chiaro.
Esiste lo stereotipo dell’imprenditore arraffone, un uomo che pensa solo ai soldi e ai profitti senza curarsi minimamente degli uomini e dei dipendenti.
Questa cosa mi fa arrabbiare per un motivo molto semplice: NON è vero, sai perché?
Non è la sfrenata ricchezza quella che cerca un imprenditore, il suo ruolo non è solo quello di accaparrare capitale. Il vero ruolo di chi sceglie di consacrare la sua vita all’impresa è semplice: CREARE CAPITALE UMANO ED ECONOMICO. In altre parole: creare ricchezza e opportunità per tante persone.
E nel nostro piccolo noi della Fondazione Angelo Affinita stiamo qui a testimoniare che gli stereotipi che ruotano attorno agli imprenditori sono solo luoghi comuni. Stiamo qui a testimoniare che non è vero che un’impresa fa il male della società, anzi, tutto il contrario.
Per questo ti chiedo di guardare bene i nostri progetti, di sentire altri imprenditori, tutte le belle realtà che animano questo paese. Poi, lo sappiamo, fa molto più rumore un albero che cade di una foresta che cresce.
Io ti dico di sentire gli altri imprenditori, di ascoltare le parole di quelli che mi piace definire “imprenditori illuminati”, che hanno, insieme con la voglia di creare capitale, il bisogno di aiutare la società. Ti linko per questo il video di alcuni amici della nostra Fondazione.
Ti suggerisco di guardare le loro facce, guardare le facce di gente onesta che ha dedicato la propria vita all’impresa e ai propri lavoratori. Che ha fatto impresa per AMORE.
Ci sono tanti modi di fare impresa, uno di questi, quello che preferisco, è crescere insieme, datore di lavoro, dipendenti, amici, collaboratori. Crescere insieme e influenzarsi continuamente, a vicenda.
Questo è il nostro pacchetto di valori, e non è sostituibile, anzi, mi verrebbe da dire, è un principio non negoziabile.
Angelo Affinita diceva sempre “È l’uomo che fa la differenza”.
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