Sono giorni molto complicati, e non c’è bisogno di scendere nei particolari per capire a cosa mi riferisco.

Ma in questi giorni tremendi per il nostro Paese non dobbiamo dimenticarci che c’è tantissima gente che vive questo inferno ogni giorno e tutto l’anno.

Ci sono infatti milioni di giovani ragazze costrette a prostituirsi in Italia, di schiave che per liberarsi hanno bisogno di una grande alleata: hanno bisogno di avere fiducia in sé stesse.

Spesso queste donne vivono ai margini della nostra società, spesso sono trattate con troppa poca umanità. È per questa ragione che oggi voglio parlarti del sogno della Cooperativa New Hope.

Ma per farlo non voglio usare le mie parole, lo faccio troppo spesso e tu sai quanto io riesca a dilungarmi sulle storie che mi piacciono molto. Oggi voglio farti sentire direttamente la testimonianza di una grande donna.

Oggi voglio che tu senta le parole di Suor Rita Giaretta, e il suo video di testimonianza che ti linko quaggiù.

Suor Maria ha iniziato la sua attività l’8 marzo del 1997, e lo ha fatto incominciando a freuentare la strada per parlare con quelle ragazze che sulla strada venivano schiavizzate.

Per questo, per loro è nata Casa di Rut, il piccolo rifugio creato da Suor Rita Giaretta. Per questo in questi anni più di quattrocento ragazze hanno scelto di passare da Casa di Rut.

“Casa di Rut” vuole dare una prima accoglienza a queste donne e ai loro bambini, vuole ascoltarle, vuole sostenerle economicamente (con contributi per le rette del nido o per l’affitto della casa, ad esempio) per un periodo che va dai 6 ai 12 mesi.

Il periodo giusto per fare in modo che queste donne ricostruiscano le loro certezze.

Per questo la Fondazione Angelo Affinita ha deciso di sostenere questo progetto, perché dona loro la possibilità di farcela.

Perché aiuta queste madri ad affrontare il cammino burocratico per mettersi in regola, PERCHЀ LE PORTA A CAMMINARE CON LE PROPRIE GAMBE.

Qui queste donne hanno trovato una casa, sono state trattate con rispetto.

Come sentirai tu stesso dalle parole di Suor Rita, Casa di Rut è davvero un piccolo rifugio. Ed è questa la sfida che secondo me oggi abbiamo davanti: LA CREAZIONE DI PICCOLI RIFUGI.

Ma questo non ci bastava, per questo è nata la COOPERATIVA NEW HOPE

Come dice Suor Rita, le ragazze hanno bisogno di lavorare. Hanno bisogno di essere indipendenti.

Questo perché stare nell’accoglienza, dopo il tempo fisiologico che serve loro per riuscire a guarire le ferite del loro corpo e della loro mente, le vincola, le limita, alle volte, bisogna dirlo: LE UMILIA.

FINCHЀ QUESTE DONNE RIMANGONO DIPENDENTI DALL’ASSISTENZA ne sono vincolate. Non trovano quella libertà che è necessaria per creare una loro strada.

Per terminare il loro percorso queste ragazze hanno bisogno di LAVORARE. Hanno bisogno di affermare se stesse.

Il lavoro delle Suore nella gestione della Comunità – che attualmente ospita 8 giovani donne: 5 in Casa di Rut (1 con figlio piccolo, 2 incinte e 2 sole) e 3 nell’appartamento in via Leonardo da Vinci, sempre a Caserta – non smette di starci a cuore.

ASCOLTA BENE QUESTA TESTIMONIANZA. ASCOLTA BENE LE PAROLE DI SUOR RITA. FANNO BENE AL CUORE!

Angelo Affinita diceva sempre “È l’uomo che fa la differenza”.

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