Elvira Quagliarella è un’insegnante che ha deciso di dedicare la sua vita ai bambini di Scampia per aiutarli a costruire un futuro migliore. Ascolta questa testimonianza del suo impegno insieme agli amici del Centro Territoriale Mammut e scopri come dare il tuo contributo
A cosa pensi quando senti parlare di Scampia? Probabilmente al quartiere malfamato raccontato dai media, un posto nel quale non metteresti mai piede.
E lasciati dire che non hai tutti i torti a pensarla così. Ma sappi che Scampia è molto altro. Certo, è un quartiere difficile ma è anche un luogo dove vivono tantissime famiglie per bene e, soprattutto, centinaia di bambini… con un grande potere.
Metto l’accento sui più piccoli perché sono loro ad avere in mano il futuro del quartiere e, solo grazie a loro, un giorno a Scampia potremo associare immagini completamente diverse da quelle attraverso le quali ci viene raccontata. È questo il potere che hanno in mano i piccoli abitanti del popoloso rione della periferia nord di Napoli.
Ma per far sì che loro possano iniziare a cambiare le cose sin da subito, una grande responsabilità ce l’abbiamo anche noi adulti. Il loro futuro, insieme a quello di tanti altri bambini che vivono nei quartieri più degradati delle nostre città, dipende dalle nostre scelte e da quello che gli trasmettiamo.
Purtroppo, i nostri modelli educativi a volte risultano fallimentari e la scuola non fa che accentuare le differenze sociali e di classe e, spesso diventa paradossalmente causa di insuccesso scolastico ed abbandono.
A dircelo è Elvira Quagliarella, un’insegnante dell’Istituto Comprensivo Virgilio IV di Scampia che ha scelto di dedicare tutta la sua vita ai bambini del quartiere.
In questa video testimonianza raccolta in occasione del XIX Charity Gala della Fondazione Angelo Affinita, Elvira ci racconta la sua esperienza di insegnante ed educatrice.
Elvira è arrivata a Scampia circa 40 anni fa; era poco più che una ragazzina quando si trovò di fronte quei palazzoni orribili che contrastavano con quel territorio ancora così bucolico.
C’erano le pecore che andavano al pascolo, a Scampia. E dei simpaticissimi rospetti lungo gli stradoni desolati. Ma in quei grossi palazzi, nelle vele, c’era la sofferenza delle persone costrette ad abitarvi, cuori avvelenati dal dolore e dell’amianto.
I bambini del quartiere sembravano segnati, abbandonati a se stessi, nel degrado di un posto che sarebbe ben presto diventato la roccaforte della criminalità organizzata, teatro dello spaccio e delle più terribili attività illecite.

Elvira ci racconta di un mondo che va al di là di ogni immaginazione, tanto da far sembrare la fiction Gomorra o il film La paranza dei bambini, dei racconti edulcorati della realtà che si vive quotidianamente in certi luoghi.
Ma a Scampia non c’è solo violenza. Ci sono bambini da educare, a cui dare una speranza, un futuro. Bambini per i quali – e grazie ai quali – deve cambiare il volto di questa terra.
E infatti Elvira è rimasta a lavorare a Scampia proprio per loro. Una vera e propria missione, accolta sin da subito con l’entusiasmo di chi era consapevole di poter dare tanto, per trasformare le loro vite, per migliorarle.
Una sfida accolta con perseveranza e grande forza, che ha richiesto tanto studio, dagli scritti di Don Lorenzo Milani ai testi sulla pedagogia attiva di Dewey e Célestin Freinet.
Ed il lavoro di Elvira non si è fermato tra le mura della scuola ma è continuato anche all’esterno, con il Centro Territoriale Mammut che, nel cuore di Scampia, promuove una didattica alternativa che mette al centro proprio i bambini e le loro emozioni.
Una didattica contrapposta a quella della scuola così come è strutturata. Una scuola che esclude, che aumenta le differenze sociali e di classe, che seleziona i bambini spesso ne causa l’insuccesso scolastico.
Ma è possibile educare senza pagelle? È possibile ascoltare i bambini invece di giudicarli?
Assolutamente sì! E i nostri amici del Mammut lo dimostrano ogni giorno ottenendo grandi risultati.
Nei mesi scorsi hanno lanciato un progetto di comunicazione non verbale e musicoterapia per i bambini e le mamme del quartiere, al fine di stimolare i canali affettivi, i sentimenti, che nell’ambito dell’apprendimento sembrano essere considerati dei tabù.
Così all’interno della scuola hanno realizzato una Sala delle Emozioni, dove scambiarsi abbracci e sorrisi e sperimentare la vera felicità.

Grazie a queste metodologie si crea una vera alternativa alla vita di strada e questi bambini possono crescere con la consapevolezza che c’è qualcuno disposto ad accoglierli ed ascoltarli e su cui poter contare.
La Fondazione Angelo Affinita, grazie al sostegno di tanti imprenditori e liberi professionisti come te, ha deciso di sostenere questo progetto per due motivi:
- i bambini sono il futuro di Scampia. Grazie ad una didattica inclusiva e diversa possono sentirsi parte di qualcosa di grande, possono sentirsi amati e diventare cittadini in grado di portare un reale cambiamento nel quartiere e non solo
- l’effetto positivo che si ha sui bambini è esponenziale perché alcuni di loro, una volta cresciuti, decidono di diventare volontari e fare da “fratelli maggiori”, da esempio positivo per tanti altri ragazzi
Elvira ha chiuso il suo intervento con una frase bellissima di Lev Tolstoj che dice:
“Possiamo vivere nel mondo una vita meravigliosa se sappiamo lavorare e amare, lavorare per coloro che amiamo e amare ciò per cui lavoriamo.”
Lev Tolstoj
Una frase che rappresenta a pieno ciò che ogni giorno ci spinge a migliorare la realtà che ci circonda e che illumina il percorso dei nostri amici del Mammut.
Se anche tu vuoi fare di più per coloro che ami e vuoi vivere una vita ancora più meravigliosa e piena non ti resta che darci il tuo contributo e donare ora per sostenere i progetti della Fondazione.
Angelo Affinita diceva sempre “È l’uomo che fa la differenza”.
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