Voglio parlarti dei sogni delle tante madri e dei tanti figli che ogni anno arrivano pieni di speranza sulle coste italiane.
Che ogni anno vengono illusi nei loro paesi da falsi predicatori e falsi amici che li spingono, di là dal mediterraneo verso quello che è, secondo loro, un futuro luminoso.
IO TI CHIEDO: VUOI DAVVERO AIUTARLI?
La scelta, come sempre, dipende soltanto da te. Ma io ti chiedo di leggere attentamente le righe che stai per vedere.
Stiamo parlando di persone disperate, di donne e bambini, molto spesso neonati, che sono costretti, nel loro paese d’origine, a vivere una vita di stenti e di inimmaginabili ristrettezze economiche.
Molte di queste persone, che ci piaccia o no, vengono in Italia, e quello che possiamo fare è semplice: AIUTARLI AD AMBIENTARSI. AIUTARLI A TROVARE, dopo un po’ di tempo, UN BUON LAVORO.
Ma lo sai già. Lo sai già e cerchi un modo per dare il tuo contributo e fermare questo massacro.
Io ti parlo di donne e bambini senza un futuro. Le stesse, gli stessi che vedi su un qualunque telegiornale. Questa situazione non piace a nessuno eppure esiste.
Il mondo ha bisogno di piccoli rifugi. Il mondo ha bisogno di Casa di Rut.
Casa di Rut è un progetto delle suore orsoline che ha sede a Caserta. Questo mira a dare una prima accoglienza a queste donne disperate e ai loro bambini, sostenendoli economicamente (con contributi per le rette del nido o per l’affitto della casa, ad esempio) per un periodo che va dai 6 ai 12 mesi.
Casa di Rut ogni anno toglie dalla strada decine e decine di donne costrette al malaffare e alla prostituzione e dona loro la possibilità di poter camminare con le proprie gambe.
SOLO PER QUESTO TE LO PROPONGO. Perché so che questo è il vero aiuto, perché so che questo è il modo per sfruttare questo splendido capitale umano.
Le ragazze imparano un mestiere vero, e Casa Rut le inserisce in un circolo virtuoso che le porterà, nel corso del tempo, ad avere una vera indipendenza economica.
Il vero aiuto parte da questo, da un piccolo rifugio. Da un piccolo sogno. Da un piccolo gesto.
Angelo Affinita diceva sempre “È l’uomo che fa la differenza”.
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